I grillini di Busto: «Bloccate gli investimenti. Accam va chiuso»

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La presidente di Accam, Laura Bordonaro, durante l’ultima assemblea ha chiesto ai soci di mantenere l’impegno di conferimento alla base del piano industriale che prolunga l’attività dell’inceneritore fino al 2027, ma non tiene conto che quel piano lo hanno votato solo 6 comuni dei 27 facenti parte della società. A livello strategico è stato, a nostro avviso, un errore da parte del cda non portare avanti la soluzione di chiusura 2021, a suo tempo votata a larga maggioranza, preferendo invece rimettere tutto in discussione assecondando le indicazioni di Busto Arsizio e Gallarate; e ora le conseguenze non si stanno facendo attendere.

Ci sono soci che non conferiscono più, altri che vogliono dismettere le quote della società e sulla questione in house ora ci saranno da affrontare le conseguenze del parere della Corte dei Conti, rilasciato su precisa richiesta del Comune di Canegrate, che definisce l’assoluta necessità di mantenere almeno l’80% del fatturato dai soci.

Su questo tema Accam ha preferito rivolgersi a un legale di parte piuttosto che agli Enti competenti, perdendo di fatto altri sei mesi e mettendo in difficoltà i comuni conferenti.

Ricordiamo, ad esempio, che a Busto Arsizio è stato votato un debito fuori bilancio per pagare le fatture di Accam in virtù di un contratto di conferimento che doveva essere in house.

Siamo anche piuttosto amareggiati dalla risposta ricevuta dall’assessore Cattaneo all’interrogazione di Roberto Cenci in Regione; è stato chiesto se la Regione avrebbe messo a disposizione i soldi della bonifica come promesso a suo tempo dall’assessore Terzi e l’assessore Cattaneo ha risposto che Accam ha presentato un nuovo piano industriale che prevede la continuità e quindi soldi non sono più necessari. Come mai Accam sapendo che i principali comuni soci, con delibere di consiglio, hanno chiesto di poter chiudere anche prima del 2027 non ha perorato la necessità dei fondi per la bonifica con la regione?

Come Movimento 5 Stelle concordiamo con gli interventi di Busto al centro e di Speroni di questi ultimi giorni, che chiedono la messa in discussione del Cda esistente e la chiusura anticipata dell’impianto vista la continua disattesa dei piani industriali.

Chiediamo che vengano bloccati immediatamente gli investimenti che il piano industriale prevedeva e che lo stesso venga rimesso in discussione ripartendo dall’ipotesi di chiusura definitiva, supportati anche da un documento redatto da Accam quale la “relazione sulla situazione contabile finanziaria ed economica della società al 30 settembre 2018” che prevede un forecast di chiusura d’anno con una perdita vicina al milione e mezzo di euro.

I consiglieri comunali Cinque stelle di Busto
Claudia Cerini e Luigi Genoni

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