Che spettacolo in Champions tra Guardiola e Ancelotti e noi a guardare…

Napoli Juve Roma

Che spettacolo la Champions. Che spettacolo il Real di Ancelotti e il City di Guardiola. Spot assoluto per il calcio mondiale. Una clamorosa raffica di emozioni. La sensazione amara di una distanza siderale con il nostro calcio. Una differenza imbarazzante con la SerieA dove prevalgono polemiche inutili e veleni assurdi. La sensazione ormai certificata che per vincere quel trofeo è necessario spendere l’infinito e oltre e che ormai sono 4-5 i club che possono permetterselo. Ogni anno compare sempre una outsider in semifinale, che poi però regolarmente crolla prima dell’ultimo passo. Vedremo il Villareal. Intanto sembra sempre e solo una competizione per City, Psg, Bayern, Liverpool, Chelsea e Real. Forse dall’anno prossimo tornerà anche il Barcellona ma intanto è roba tra Premier e Madrid con l’inclusione del Psg e del Bayern. Le italiane fuori da tutto. Distanti chilometri. E le distanze potrebbero allungarsi se davvero passasse l’idea di togliere dal calcio il decreto crescita. Idea bislacca di Gravina per rendere più appetibili i calciatori italiani e la nazionale dunque, ma in realtà sarebbe la pietra tombale sulle ambizioni dei club di portare qualche grande giocatore dall’estero attraendolo verso la SerieA. Sarebbe l’ennesima scelta sbagliata. Il nostro calcio, già squalificato, finirebbe ancor più nel baratro. Il calcio italiano è in difficoltà, ma le istituzioni di certo non aiutano. Intanto resta la sensazione di goduria guardando giocare gli altri e nel contempo l’amarezza pensando ai nostri veleni domenicali accompagnati da una pochezza tecnica allucinante.

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