I sessant’anni del “diablo” Claudio Chiappucci

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“Non compio 60 anni, bensì trenta più trenta”. La frase è in linea col personaggio che in effetti i 60 anni li porta con grande slancio. Claudio Chiappucci è nato il 28 febbraio 1963 a Uboldo, ha smesso di correre a fine stagione 1998, eppure continua a vivere con lo slancio di un professionista in piena attività. Premiazioni, convention, eventi vari, Claudio continua a frequentarli a ritmo impressionante e sicuramente anche oggi 28 febbraio, giorno del suo sessantesimo compleanno (ops, del “trenta più trenta”) siamo certi che girerà da mattina a sera per i brindisi festosi.

Auguri Claudio, la tua vita è un libro aperto e tutte le tue imprese più belle ci vengono in mente. Ti rivediamo junior con la maglia del Pedale Saronnese mentre varchi vittoriosamente l’arrivo dell’indicativa lombarda di Gazoldo degli Ippoliti. Ci sembra di rivederti con la maglia bianca, blu e rossa dell’Isaltessari mentre trionfi al Campionato italiano dei dilettanti di seconda serie (ora “under 23”). Abbiamo l’impressione di averti davanti con la maglia rosa del Giro della Brianza 1984 dei “prima e seconda serie” che ti spalanca le porte del professionismo. Successi nelle cronosquadre a parte, riviviamo la tua prima vittoria in una gara in linea tra i professionisti, l’otto agosto ’89 a Imola. Nel 1990 per gli italiani ci sono state le notti magiche per i Mondiali di calcio. Tu hai regalato i pomeriggi magici, con 8 tappe in maglia gialla al Tour de France e il secondo posto in classifica finale. Ci fai pensare alla serie di podi al Giro d’Italia e al Tour de France. Al Tour due volte secondo e un terzo, come al Giro. Tre tappe vinte al Tour, compresa quella leggendaria del ’92 al Sestriere con tutti i campioni che ti braccavano e tu imprendibile per sette ore. Al Giro primo classificato a Corvara.

Sanremo è la città dei fiori e del festival canoro. Ma è altresì la città della tua splendida vittoria nel 1991. “Chiappucci ha progressivamente demolito il ciclismo mondiale presentandosi solo in via Cavallotti”, scrisse Candido Cannavò sul suo editoriale della Gazzetta dello Sport. La vittoria al San Sebastian di Coppa del Mondo ’93 è un altro tassello importante tra le tue sessanta vittorie da professionista. Grazie Claudio per le tue belle imprese e oggi tanti auguri per i trenta più trenta.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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