ORTA SAN GIULIO – Franco Gabrielli, capo della polizia di Stato e ospite d’onore del convegno “Le Giornate cardiologiche del Centro Cuore Milano e Malpensa”. Con Gabrielli c’erano anche i questori di Varese Giovanni Pepé e di Novara Rosanna Lavezzaro. E in un’intervista a Malpensa 24 Gabrielli parla dell’importanza della solidarietà, ricorda i due poliziotti uccisi a Trieste, spegne bollandole come sterili le conseguenti polemiche sulla dotazione strumentale in uso alle forze dell’ordine, «poiché è un tema delicato e importante». Poi traccia anche un quadro sui rigurgiti neonazisti in Italia e in provincia di Varese. Non entra invece nel merito rispetto all’ultimo episodio di violenza accaduto a Roma: «Ogni mia parola è motivo di dibattito e domani c’è una Regione che va al voto. Mi astengo da ogni considerazione sugli episodi di cronaca».
I figli delle stelle
«Stiamo parlando – dice Gabrielli in merito all’uccisione dei poliziotti di Trieste – di una vicenda che mi ha profondamente ferito perché abbiamo perso due ragazzi straordinari, appassionati del loro lavoro e della nostra amministrazione. Un episodio in cui l’assurdo credo abbia avuto la prevalenza e che ci lascia due vittime e un assassino che farà di tutto per raccontare l’accaduto secondo la sua convenienza».
Il capo della polizia di Stato poi spegne le polemiche sulla dotazione strumentale dei poliziotti: «Un tema serio che non può essere riferito a quanto accaduto a Trieste».
Rigurgiti neonazisti
Il sequestro di armi avvenuto in un hangar di Sesto Calende e che ha coinvolto esponenti dell’estrema destra ha riproposto anche nel nostro territorio il problema dei rigurgiti neonazisti. Tema sul quale Gabrielli dice che non è il caso di fare allarmismi: «Per fortuna qui da noi stiamo parlando di fenomeni embrionali. Sono oggetto dei nostri controlli e non abbassiamo la guardia».
L’importanza della solidarietà
Franco Gabrielli durante il convegno è stato premiato dalla Fondazione Iseni y Nervi con il “Premio al merito per la solidarietà”.