Il “coniglio” comunale di Legnano

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Egregio Direttore,
vorrei sottoporre alla Sua attenzione una lettera il cui titolo “Il coniglio comunale” non è un errore ortografico, come si potrebbe pensare. Da cittadina legnanese sono stanca di una politica inconcludente e che non ci rappresenta. Ne ho per tutti, con toni pacati ma severi.

Innanzitutto vorrei sapere a cosa serve il consiglio comunale di Legnano. Sindaco e giunta, ben indirizzati dai livelli superiori, fanno il bello e cattivo tempo, mentre il consiglio comunale assiste senza mai dare un indirizzo alla vita politica della città. A dir poco deludente, perché abbiamo eletto 24 consiglieri comunali se sono altri a decidere, o meglio se i consiglieri hanno paura di decidere trasformando il consiglio comunale in “coniglio comunale”?

Iniziamo dalla maggioranza. Per fare politica e amministrare una città come Legnano ci vuole esperienza, non basta essere buoni oratoriani. Vedo una nuova generazione di yes-man che cresce, mentre gli iscritti al PD sono qualche decina e i “vecchi” hanno rinunciato a travasare ai giovani buone prassi politiche. Stendiamo un velo pietoso sulle “controllate” sedicenti civiche Insieme per Legnano e RiLegnano, sarei curiosa di sapere quanti iscritti hanno.

Passiamo ora alla minoranza. Oltre a Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, che sono partiti a livello nazionale, abbiamo 2 “liste civiche”: lista Toia sindaco e Movimento dei Cittadini (Brumana). Ebbene, anche questi chi rappresentano? Quando si riuniscono al loro interno, quanti sono? Chi c’è a fianco dei consiglieri Francesco Toia e Franco Brumana? Non vorrei pensare che siano dei comandanti senza truppa, sarei curiosa di sapere quanti iscritti hanno la lista Toia sindaco e il Movimento dei Cittadini. Che, oltretutto, ci hanno stancato con certi discorsi triti e ritriti. Ma che cosa ci importa di ACCAM, tetti dei solarium, vetture Panda abbandonate? Siete capaci di controllare realmente la maggioranza o filosofeggiate solo per avere visibilità?

Maggioranza e minoranza, siete ben lontani dai problemi dei cittadini. Perché se anche fanno le piste ciclabili o sistemano i tetti dei solarium, la vita di un papà e di una mamma legnanese non migliora, devono sempre arrangiarsi e districarsi in una città che si fa bella con le utopie.

Marta Colombo
Legnano

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