Il nuovo Piano regionale d’area di Malpensa non è garanzia per la brughiera

presidio ferroviaPiano regionale area Malpensa

Il Consiglio Regionale della Lombardia, con atto deliberativo n. 645 del 26 luglio u.s, ha approvato all’unanimità, con modifiche, l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico e concernente l’aggiornamento del Piano Regionale d’Area di Malpensa.

Dovremmo esultare, visto che la richiesta di dare finalmente corso alla redazione di un nuovo Piano d’area è da sempre al primo posto delle richieste che come Comitato abbiamo avanzato per una corretta e partecipata pianificazione territoriale.

Dovremmo esultare, poiché la redazione di un nuovo Piano d’area che obbligatoriamente dovrà essere sottoposto a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), consentirebbe di verificare se tutte le opere infrastrutturali, ivi compreso la ferrovia T2-Gallarate, nonché le altre opere di trasformazione urbana, siano complessivamente compatibili con un territorio le cui matrici ambientali sono già compromesse ed ancora in attesa delle mitigazioni/compensazioni di Malpensa 2000 mai completamente attuate (Fascia forestale, Piano del verde, ecc..).

Dovremmo esultare perché con l’avvio della procedura di VAS si andrebbe ad aggiornare e completare la VAS volontaria del Parco del Ticino che a tutt’oggi è l’unico documento di analisi ambientale attualmente disponibile sul territorio del Parco.

Dovremmo esultare, perché con l’avvio della procedura di VAS il territorio (Parco del Ticino, Amministratori, Comitati, Associazioni e semplici cittadini) verrebbero chiamati ad un ruolo attivo nella redazione/valutazione/decisione delle scelte che riguardano lo sviluppo del territorio.

Dovremmo esultare perché una corretta procedura di VAS definirebbe i paletti ed i limiti di sviluppo del nuovo e ancora misterioso Masterplan di Malpensa. Dovremmo esultare perché una corretta procedura di VAS di dettaglio non può prescindere, vista la natura delle opere in ipotesi e in progetto, da una integrazione con la procedura VIS (Valutazione Impatto Sanitario) che consenta di valutarne gli effetti di dette opere sulla salute pubblica

Purtroppo temiamo che così non sarà.

Dopo aver elencato le finalità del Ptra, senza peraltro mai nominare la Vas, il dispositivo finale della deliberazione consigliare si contraddice affermando nella sostanza che l’avvio del Ptra di Malpensa non è affatto lo strumento prioritario, anzi è by-passabile dalla individuazione di non meglio precisati altri “strumenti di pianificazione” definiti “più efficienti e più efficaci”.

Appare chiara la volontà di evitare la Vas, vero spauracchio di chi vuole continuare a garantire a Sea/Malpensa il ruolo di pianificazione del nostro territorio in base alle proprie esclusive esigenze espansive.

Per quanto ci riguarda non esistono strumenti “altri” alla redazione di un nuovo Ptra e relativa Vas.

In base a quanto sopra premesso, chiediamo ai Gruppi consiliari che hanno approvato l’ordine del giorno in parola che chiariscano, in modo inequivocabile, il significato che loro attribuiscono al dispositivo finale.

Stefano Bianchi
(presidente del Comitato Salviamo la Brughiera)

Piano regionale area Malpensa – MALPENSA24