Il Parco Alto Milanese vuole aprire una… stanza nel bosco per attività socioculturali

LEGNANO – Il consorzio Parco Alto Milanese partecipa con il progetto “La stanza nel bosco” al bando Creative Living Lab. L’obiettivo del bando, promosso dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, è coinvolgere la comunità nei processi di rigenerazione mediante spazi attrezzati per attività socio-culturali e di crescita partecipata capaci di sviluppare il senso di identità ai luoghi.

In questo caso, come spiegato dal presidente del Parco Davide Turri oggi, martedì 30 marzo, lo spazio è una stanza virtuale nel bosco, idea nata dall’incontro di alcune associazioni del territorio quali Legambiente, Spazio Ars, Cooperativa Circolo Fratellanza e Pace e associazione Arte Agricola Etica, con il supporto di figure tecniche professionali e il sostegno di AEquoS Società Cooperativa. Il luogo individuato è all’interno del bosco delle querce rosse del parco (nella foto in alto), sulla sinistra a poche decine di metri dall’ingresso principale di Castellanza, dove esiste già una radura originata anni fa da una tromba d’aria.

«Un luogo da abitare e condividere»

legnano castellanza parco altomilanese«In questo spazio – si legge nella relazione del progetto – è nata l’idea di creare la stanza nel bosco, immaginata come una struttura leggera integrata nel contesto ambientale e realizzata con gli stessi materiali di cui è composto il parco (ad esempio legno e fibre vegetali), che crea un contesto spaziale riconoscibile sebbene mutevole in base alle stagioni. La stanza nel bosco vuole essere un luogo intimo, protetto, accogliente, famigliare, attrattivo per la cittadinanza, che offra la possibilità gratuita di incontrarsi e condividere. Un luogo da abitare e a cui far ritorno: una specie/speciale di sosta nel bosco, configurata in maniera minimale ed essenziale per accogliere i progetti».

Per questa idea «che ci auguriamo possa trovare una realizzazione all’interno del bando – osserva Turri – va un ringraziamento a tutte le persone coinvolte e alle associazioni che ci hanno stimolato in questo percorso progettuale. Tale metodo di lavoro che potremo applicare ad altri futuri bandi è impostato proprio sul fare rete con le realtà del territorio, ed è un valore aggiunto per far conoscere e vivere la realtà del Parco».

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