Parco Alto Milanese, arrivano i “rinforzi” contro i rifiuti e il taglio degli alberi

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LEGNANO – Nuovi “rinforzi” per il polmone verde del Parco Alto Milanese. Nell’area tra gli ingressi di Legnano e di Castellanza sono state messe a dimora 130 nuove piante di medie dimensioni (nella foto sotto, una parte) al posto di quelle tagliate negli ultimi anni perché a rischio di crollo o malate. Un investimento di 48.000 euro che contribuirà a rinfoltire il patrimonio arboreo del parco, dopo quello di 10 anni fa reso necessario dal taglio di 900 alberi (soprattutto abeti rossi e poi pini strobi, neri e silvestri) colpiti dal bostrico, l’insetto-killer delle piante. Allora furono quasi 5.000 gli alberi impiantati, molto più piccoli e con distanze più ridotte tra loro, al fine di ricreare la densità del bosco. Gli alberi piantumati ora (querce, pini silvestri, pioppi bianchi, frassini, tigli ma anche noci e gelsi) hanno una “garanzia” di due anni: se periranno prima del 2023, saranno sostituiti dall’azienda appaltatrice senza ulteriori costi; dopo quel periodo, la loro sopravvivenza sarà prossima al 100%.

Messe a dimora 130 nuove piante

legnano parco altomilanese interventiLa riforestazione del Pam è stata illustrata “sul campo” oggi, martedì 2 marzo, dal nuovo presidente dell’ente, Davide Turri, e dal direttore dei lavori, Mario Paganini, alla presenza del sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e dell’assessore al verde pubblico di Busto Arsizio, Laura Rogora (nella foto in alto, da sinistra: Radice, Paganini, Turri e Rogora). È stata l’occasione per parlare dei tanti problemi del parco, dai continui scarichi abusivi di rifiuti alla presenza di specie animali e vegetali non autoctone, ma anche delle sue prospettive di sviluppo e degli investimenti in programma. «Il primo problema – ha spiegato Turri – è il suo decoro, dalle piante spezzate dalla neve ai rifiuti che compaiono ovunque. Gli interventi dipendono dalle risorse: più carburante abbiamo e più strada facciamo. La caratteristica del parco sono la campagna, i boschi, i casolari intatti: il Pam è un parco agricolo che ci mostra la campagna dei nostri nonni. Per tutelarlo, oltre al reintegro delle piante tagliate, penso a un masterplan che comprenda gli interventi futuri in un progetto unitario; alla mappatura della fauna; alla mappatura dei rifiuti presenti, già in corso; e alla sicurezza».

Turri: «Sbarre e telecamere per tutelare il verde»

legnano parco altomilanese interventiSotto quest’ultimo profilo, venerdì scorso è stata collocata una sbarra di dimensioni tali da non poter essere smurata dietro la piattaforma ecologica di via Novara a Legnano. Entro l’estate saranno poi installate telecamere fisse presso la Baitina e nei punti più esposti allo scarico abusivo di rifiuti, mentre è stata appena rinnovata la convenzione con la Protezione civile di Legnano per il presidio del vasto territorio (più di 350 ettari) del parco. «Puntiamo a fare rete – ha aggiunto Davide Turri – con tutte le realtà presenti, attività agricole, scuderie, associazioni, e con chi fruisce di quest’area. Potremmo raccogliere le loro segnalazioni in un portale, mentre stiamo già procedendo a marcare i rifiuti già monitorati e destinati allo smaltimento». Paganini ha evidenziato come l’area del parco sia divenuta «molto più fruita» negli ultimi anni, mentre l’assessore Rogora ha elogiato l’eliminazione, avvenuta 3 anni fa, delle griglie presso i tavoli, «fonti di problemi che di fatto allontanavano le famiglie».

Iniziative per le famiglie e più sicurezza per “guarire” il Parco Alto Milanese

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