Il tributo di Gallarate a Massimo Bossi: l’addio in una Basilica gremita

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GALLARATE – Una Basilica gremita dà l’ultimo saluto a Massimo Bossi, l’imprenditore ed ex vicesindaco di Gallarate tragicamente scomparso lunedì nelle acque del Salento, colto da un malore improvviso mentre era in mare per fare snorkeling. «Una roccia e un esempio» lo ricorda la figlia Francesca. «Un buon marito, un grande papà, un grande amico, un buon italiano» lo definisce l’ex vicepresidente di Regione Lombardia Mario Mantovani. Famiglia, azienda e politica, ma anche sport e sociale, sono stati i tratti con cui Massimo Bossi è stato conosciuto a Gallarate, dove per un breve periodo nel 2011 è stato anche sindaco “reggente”, dopo le dimissioni di Nicola Mucci.

La cerimonia

La Basilica di Santa Maria Assunta è piena in ogni ordine di posto, con i dovuti distanziamenti, per l’ultimo saluto a Massimo Bossi, nella cerimonia funebre celebrata dal Prevosto don Riccardo Festa. È il 14 agosto, e la città si è in parte svuotata, ma sono tanti gli amici, i conoscenti, i collaboratori, i colleghi imprenditori e gli esponenti della politica cittadina e provinciale (soprattutto di Forza Italia, partito in cui ha militato per più di vent’anni), che non hanno mancato di stringersi attorno alla famiglia colpita dalla tragedia improvvisa. I figli Giacomo e Francesca, in prima fila ai due lati della madre Liliana, da 40 anni legata a Massimo Bossi, e a fianco della madre di Massimo, che nel 2007 aveva già dovuto sopportare il dolore per la perdita dell’altra figlia Luisa, nel cui ricordo Massimo e il cognato avevano fondato l’associazione benefica “Amici di Luisa”. Sull’altare c’è il gonfalone della Città, accompagnato dalla presenza dell’assessore Sandro Rech, con la fascia tricolore a rappresentare l’amministrazione comunale insieme al presidente del Consiglio comunale Donato Lozito e all’assessore alle attività produttive Claudia Mazzetti.

Il ricordo della figlia Francesca

«Massimo era una roccia, la mia roccia – lo struggente ricordo della figlia Francesca – era un padre, prima di tutto, che ha lavorato per diventare un grande esempio, un grande uomo. Ci ha donato la sua vita per darci modo di essere felici. Ci ha insegnato ad essere gentili, a vedere avanti, ci ha insegnato a come utilizzare i nostri valori e farne uno strumento per stare al mondo. Sicuramente saprà dirigerci come solo un vero imprenditore sa fare da lassù». Agli amici presenti il ringraziamento a nome della famiglia: «Lui ci avrebbe detto: “l’unione fa la forza” – sottolinea Francesca Bossi – tutti voi gli avete regalato momenti indimenticabili: un po’ di lui rimarrà in voi, prendete ciò che vi ha donato e pensate in grande».

Il saluto dei collaboratori

«Sarà difficile rientrare e non trovarti al timone dell’azienda, tu nostro capitano, guida e porto sicuro, noi collaboratori compagni di tante avventure, quelle problematiche e le conquiste – le parole di una collaboratrice della Galvanica Cedratese, l’azienda di famiglia di cui Massimo Bossi aveva preso le redini – hai saputo far crescere l’azienda con le tue doti imprenditoriali e la tua profonda umanità. E noi abbiamo cercato di essere sul pezzo, come tu dicevi e ci volevi. Faremo tesoro dei tuoi insegnamenti e faremo il possibile perché tu sia fiero di questa piccola grande famiglia chiamata Galvanica Cedratese».

La testimonianza di Mantovani

«Non ci saremmo mai immaginati che ci chiamasse qui oggi, a ridosso della festa dell’Assunzione» le parole di Mario Mantovani, già senatore, europarlamentare e vicepresidente di Regione Lombardia, da sempre politicamente vicino a Bossi. «Massimo era imprevedibile, era un filosofo della vita – la testimonianza di Mantovani – innamorato della sua famiglia, dei suoi figli di cui andava così orgoglioso, e della sua mamma, che ha sofferto per ben due volte questo triste momento. Innamorato della vita, innamorato del lavoro, Cavaliere del lavoro, non gratuitamente come succede spesso ma perché ha contribuito alla crescita della sua azienda. Innamorato dello sport e della solidarietà. Innamorato della politica, della buona politica, onesto, moralmente forte, innamorato del bene comune».

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