Il vicecommissario di Forza Italia: «Per noi la politica non è solo questione di posti»

caliendo taldone farioli

VARESE – Maneggiare con cura, ma non troppa. Oggi Forza Italia è una polveriera. E lo sa bene anche il vicecommissario provinciale Giuseppe Taldone, il quale davanti ai focolai interni, e ai messaggi infuocati che incendiano le chat azzurre, mantiene la calma, usa toni pacati e conferma la rotta da seguire tracciata dal commissario azzurro Giacomo Caliendo, ma senza mezzi termini afferma: «Forza Italia è e resterà nel centrodestra. Se qualcuno non l’ha ancora capito se ne faccia una ragione. O tragga le dovute conseguenze».

Giuseppe Taldone, partiamo dall’attuale situazione del partito e dall’ultimo articolo di Malpensa24. Forza Italia, fuori praticamente da tutto, c’è o non c’è? 
«Diciamo subito che la politica non è solo una questione di posti. Noi vogliamo parlare della buona politica di alto livello. Che significa coinvolgimento anche da parte degli alleati. Dopo il pasticcio di Alfa noi abbiamo posto in maniera seria il problema, poiché era stato messo in discussione il metodo. Dalla Lega abbiamo avuto garanzie. Sia a voce, sia nei fatti».

In Forza Italia però c’è chi sostiene che il partito più che nel centrodestra sia diventato il punching ball degli alleati. È così?
«Ma non è vero. Un conto è l’ambizione di crescita che ogni partito giustamente ha e un conto è la correttezza con gli alleati. Che a un certo punto abbiamo voluto verificare, trovando anche le risposte. Abbiamo appurato che esiste ancora un metodo condiviso con Lega e Fratelli d’Italia. Stiamo lavorando con i rispettivi vertici provinciali e i rapporti sono positivi».

Ci permettiamo di insistere. C’è una pezzo di partito che su questo eccepisce e porta come esempio concreto il metodo utilizzato per la nomina in Prealpi Servizi, sostenendo che ciò che è mancato è proprio la condivisione a livello provinciale. Lei cosa risponde?
«Che si tratta di una situazione conosciuta da tutti. Stiamo parlando di una situazione bustocca e che riguarda il sindaco Antonelli, il quale, com’è nel suo diritto, ha badato a fare sintesi nella sua maggioranza e a mantenere gli equilibri. Se poi qualcuno vuol tirar fuori la questione del livello provinciale va bene. Ma quella è una partita di Busto Arsizio. Punto. Occorre poi anche considerare un’altra cosa.

Ovvero?
«Che a Busto è cambiato lo scenario dopo quanto accaduto il 7 maggio. Però Forza Italia ha mantenuto due assessorati in giunta affidandoli a persone capaci. Non si può avere sempre tutto. La politica non è puro egoismo. E nemmeno la si può ridurre a una mera questione di posti».

Anche a Gallarate lo scenario è profondamente cambiato: Forza Italia non è più in giunta, ma su temi di stretta attualità, come ad esempio il futuro del Maga, è rimasta in silenzio. Quale strategia politica state adottando? 
«A Gallarate il senatore Caliendo ha nominato un commissario cittadino nel quale abbiamo piena fiducia. Non è solo questione di Maga, poiché le situazioni da sistemare sono tante, ci stiamo lavorando e lo faremo non in tempi biblici».

Qualche settimana fa a Varese si è tenuta una convention provinciale del partito. Da quel giorno a oggi cos’è accaduto di nuovo dentro Forza Italia? Si è mosso o smosso qualcosa? 
«Si sono mosse tante cose che nelle prossime settimane avranno maggiore concretezza. Poiché c’è chi parla, ma esiste anche una maggioranza silenziosa che, per tanti motivi, preferisce restare un passo indietro pur continuando a dare il proprio contributo. Apriremo una nuova sede in centro a Varese, che simbolicamente avrà il significato di una nuova ripartenza; stiamo ristrutturando e riorganizzando il partito, abbiamo riallacciato contatti con il territorio, ci stiamo confrontando cercando di coinvolgere persone che credono nel progetto. In caso contrario chi non condivide può sempre fare altre scelte».

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