Inchiesta ginnastica ritmica: chiesto l’incidente probatorio sui cellulari

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DESIO – È stata la direttrice tecnica delle “Farfalle” della ritmica di Desio (Monza), Emanuela Maccarani, a chiedere l’incidente probatorio sui cellulari sequestrati dalla Procura di Monza in seguito all’apertura del fascicolo per presunti maltrattamenti alle giovani ginnaste, incluso il suo. Lo ha confermato oggi il Procuratore della Repubblica di Monza Claudio Gittardi. Oltre a quello della direttrice tecnica dell’Accademia internazionale Maccarani, indagata insieme alla sua assistente Olga Tishina proprio per presunti comportamenti non leciti nei confronti delle atlete, i pm hanno sequestrato (un giorno dopo il dissequestro da parte del Tribunale del Riesame di Monza) anche quelli di tre giovani atlete oltre a Nina Corradini e Anna Basta, le due ginnaste che hanno dato il via alle inchieste, e due membri dello staff tecnico.

Indagini anche della Giustizia Sportiva

Emanuela Maccarani, inoltre, nei giorni scorsi è stata deferita anche dalla giustizia sportiva, che contesta a lei a Tishina la violazione “dei principi di lealtà e correttezza”. La Procura federale ha iniziato a sentire le allieve dell’Accademia Internazionale di Desio a fine ottobre, per concludere le audizioni il 29 dicembre. Le contestazioni mosse dalla giustizia sportiva nei confronti delle due allenatrici riguardano presunti “metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”, fino all’estate 2020.

Le petizioni e la distanza di Federginnastica

Online sono inoltre partire alcune petizioni a sostegno delle due allenatrici, in particolare per Maccarani, da cui Federginnastica ha preso le distanze. Il 12 gennaio verrà anche reso noto se il loro contratto sarà o meno rinnovato.

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