Intesa Sanpaolo e Univa insieme per il rilancio dell’industria lombarda

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VARESE – A Varese si è tenuto in videoconferenza il primo incontro de “Il rilancio delle imprese del territorio. Strumenti, opportunità e prospettive per il post Covid. Costruiamo insieme un grande futuro”, roadshow organizzato da Intesa Sanpaolo e dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese per sensibilizzare e informare le imprese lombarde sugli strumenti e sulle opportunità attualmente disponibili a supporto di una loro crescita competitiva nella fase post-lockdown. I lavori della tappa di oggi, martedì 14 luglio, che questo mese sarà seguita da altre province, hanno visto la presenza di Stefano Barrese e Gregorio De Felice, rispettivamente responsabile Banca dei Territori e Chief Economist di Intesa Sanpaolo, nonché, per Univa, di Marco Crespi, responsabile dell’area Finanza e Agevolazioni Industriali, e Marco De Battista, coordinatore delle Aree Economiche.

I settori che potranno dare un impulso al recupero

Da un’analisi condotta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge che la ripresa dell’economia internazionale dipenderà dallo scenario pandemico che si andrà a delineare nei prossimi mesi e andrà ad impattare in maniera significativa sia sul Pil che sul tasso di disoccupazione. Per il Pil italiano la previsione è di un calo del 9,5% per il 2020 con un recupero del 6,5% nel 2021 che tiene conto degli effetti dei provvedimenti del governo. La Lombardia, con la sua alta vocazione manifatturiera, è una delle regioni maggiormente penalizzate e la ripresa dell’industria, in particolare di Varese e provincia, è condizionata dalla sua forte specializzazione nella metalmeccanica e nel tessile e abbigliamento – messi a dura prova per la elevata quota di attività sospese dal dcpm – mentre i settori agro-alimentare, farmaceutico, elettronica e Ict potranno dare un impulso al recupero.

Uno scenario complesso e incerto ma con opportunità

Ora è necessario confrontarsi con uno scenario complesso e altamente incerto, che tuttavia in prospettiva offre opportunità: dalla transizione in chiave green (nell’industria, nella mobilità e nell’abitare), alla digitalizzazione (smart-working, didattica a distanza), dalla maggiore attenzione ai temi legati alla salute e all’ambiente domestico, alla regionalizzazione delle catene del valore. Intesa Sanpaolo, dall’inizio dell’emergenza, ha immediatamente messo in atto una serie di misure concrete per dare supporto: dopo aver elevato a 50 miliardi di euro l’ammontare di risorse in termini di credito messe a disposizione del Paese, sospeso le rate dei finanziamenti e aderito all’anticipo della cassa integrazione in deroga, è operativa su tutte le possibili soluzioni previste dal decreto Liquidità, fornendo così l’aiuto necessario alle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni.

Le iniziative di Intesa Sanpaolo per le imprese di Varese e provincia

Le iniziative della banca e le misure dei decreti hanno generato un significativo supporto anche alle imprese di Varese e provincia: sono circa 2500 le pratiche fino a 30mila euro fra erogate e in erogazione, mentre le pratiche di finanziamenti oltre 30mila euro, fra erogate e in erogazione, ammontano a circa 450 per un importo complessivo di oltre 200 milioni di euro. Le richieste di moratoria processate sono circa 12400 per 1,1 miliardi di euro di finanziamenti residui complessivi tra privati e imprese. La decennale collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria continua con la consapevolezza che la ripresa deve necessariamente passare da un sistema economico e produttivo che sia più digitale, abbia gli incentivi giusti per crescere dimensionalmente e voglia rafforzarsi sotto il profilo patrimoniale.

È stato potenziato il programma Sviluppo Filiere

Intesa Sanpaolo ha recentemente potenziato il proprio programma Sviluppo Filiere con l’obiettivo di supportare l’economia attraverso i grandi “champion” e valorizzare le intere filiere produttive con un nuovo plafond di 10 miliardi di euro. In un mercato composto da tante aziende di piccole dimensioni, e in un contesto di difficoltà come quello attuale, il rapporto strategico tra leader della filiera e propri fornitori può diventare uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle imprese minori, facendo leva sulla forza e solidità dei “champions del Made in Italy” che possono far beneficiare del loro profilo di credito. Dall’avvio del Programma a fine 2015 Intesa Sanpaolo ha coinvolto circa 700 capi-filiera, con i loro 16mila fornitori collegati e un giro di affari di circa 70 miliardi di euro; a Varese e provincia sono coinvolti 7 importanti capi-filiere, con 150 fornitori collegati e un giro di affari di circa 1,5 miliardi di euro.

Le potenzialità offerte dall’unione con Ubi Banca

Per potersi attrezzare, e prevedere delle misure adeguate per la ripresa, Intesa Sanpaolo affianca le imprese con operazioni di finanza strutturata e basket bond nonché con progetti sistemici per pensare a nuovi investimenti in circular economy, alla transizione verso il green deal e al potenziamento di industria 4.0. «La sfida della ripresa economica post-Covid imporrà investimenti a sostegno delle imprese anche di Varese e provincia che solo un grande banca come Intesa Sanpaolo è in grado di sostenere», ha dichiarato Barrese. «Potenzialità ancor più rilevanti deriveranno poi dall’unione con Ubi Banca: infatti, in caso di esito positivo dell’offerta in corso, comporterà l’erogazione di 10 miliardi aggiuntivi all’anno di nuovo credito alle imprese nel triennio 2021-2023, senza alcuna riduzione per i clienti comuni. In totale si tratta di 30 miliardi aggiuntivi destinati a imprese e famiglie che operano e vivono nei territori serviti da Ubi».

Imprese varesine a picco. Univa: basta assistenzialismo, servono investimenti

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