La Provincia di Varese al voto: le liste e i candidati favoriti

VARESE – Ribaltone o ribaltino? Domani, sabato 18 dicembre, dalle urne delle elezioni provinciali potrebbe uscire una maggioranza dal colore politico differente da quello del presidente Emanuele Antonelli. Ma se ciò dovesse accadere, non produrrebbe (almeno nell’immediato) effetti sulla conduzione di Villa Recalcati. Per due motivi.

Primo: con l’attuale sistema elettorale che di fatto dà pieni poteri al presidente, Antonelli potrebbe comunque continuare a governare la macchina amministrativa. Secondo: l’obiettivo (trasversale) è quello di giocare la vera partita nel 2022, quando in ballo ci sarà appunto la successione o la conferma dell’attuale numero 1. Non a caso, la tornata elettorale per il rinnovo del consiglio è considerato da tutte le forze politiche il “giro di prova” in vista dell’elezione del presidente. E soprattutto se non cambierà il sistema di voto relativo alle Province, oggi di secondo livello, ma che potrebbe tornare a essere diretto. Detto questo non mancano certo i motivi di interesse per vedere cosa verrà fuori dalle urne.

Uniti ma divisi

Il primo dettaglio da sottolineare è che a queste elezioni le due coalizioni arrivano divise anche al loro interno. Il centrosinistra, infatti, schiera due liste (una più politica e legata al Pd e l’altra civica riformista con dentro Italia viva). Nel centrodestra invece ogni partito fa corsa a sé con Lega e Fratelli d’Italia che scendono in campo con il simbolo e il Polo civico di centro che ha “in pancia” Forza Italia, Noi con l’Italia e civici d’area. La sesta formazione sulla griglia di partenza è Progetto civico, composta da sindaci e consiglieri “no logo” e che hanno dichiarato di essere distanti (ma non avversari) dei partiti.

Insomma tutte le forze e le anime scendono in campo con la propria maglia dando così vita alla conta. Che poi sancirà il peso politico di ogni formazione sulla base dei voti ponderati incassati e del numero dei consiglieri eletti.

Lo schema del consiglio che verrà

Negli ambienti politici tutti snocciolano numeri, ma nessuno si azzarda a fare una previsione sulla configurazione del prossimo consiglio. Quello in carica è a trazione centrodestra, ma 3 anni fa la geografia politica dei Comuni era ben diversa dall’attuale. Il centrosinistra, infatti, ha strappato diverse amministrazioni alla coalizione avversaria. Alcune di queste piuttosto pesanti: vedi Saronno e Luino. Ma non si possono dimenticare Cislago, Fagnano, Oggiona con Santo Stefano, dove non si può parlare di maggioranze di coalizione politica, poiché civiche e trasversali. Insomma, quelli bravi con i numeri elettorali, infatti, parlano di un centrosinistra leggermente in vantaggio, usando però il condizionale dovuto al vestito civico di molti amministratori difficilmente “controllabili”.

Senza dimenticare che, pur trattandosi di elezioni di secondo livello e che quindi coinvolgono sindaci e consiglieri eletti, potrebbe incidere l’effetto astensione. Dovuto alla scelte politica di non partecipare al voto o imposto da eventuali quarantene fiduciarie.

Il toto nome dei favoriti

Ogni lista ha il proprio ranking di favoriti, che è più o meno ampio sulla base del calcolo dei voti di lista. Tra i leghisti i nomi di punta sono quelli di Sergio Ghiringhelli (consigliere a Grantola) e Alberto Barcaro (consigliere a Somma). Ma dietro questo duo nutrono ambizioni anche Evelin Calderara (consigliere di Gallarate) e Gianfranco Frigeri (sindaco di Castiglione Olona). Senza dimenticare Emanuela Quintiglio, la quale però è in quota Lombardia Ideale.

E’ derby in Fratelli d’Italia dove se la giocano Marco Colombo (consigliere Gallarate) e che gode dell’appoggio dello storico esponente di Villa Recalcati Giuseppe De Bernardi Martignoni, ma anche dei Fratelli varesini e Gianpietro Guaglianone (consigliere Saronno), sul quale dovrebbero convergere i voti di Busto.

Corsa a tre nel Polo civico di centro. Nel cosmo forzista danno in pole Simone Longhini. E poi gara voto a voto tra Mattia Premazzi (uscente e sindaco di Venegono Inferiore) e Chicco Vettori (consigliere di Olgiate Olona). Il primo esponente di Noi con l’Italia e vicino a Raffaele Cattaneo; il secondo forzista, tra i referenti di Comunione e liberazione nel Sud della Provincia e vicino a Massimo Salini e al sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio. I bookmaker sull’esito sono divisi: tra questi c’è chi sostiene che tra Premazzi e Vettori, solo uno entrerà in consiglio.

Nella metà campo del centrosinistra e in particolare nella lista targata Pd dei Civici e Democratici sono diversi i candidati che possono ambire all’elezione. I super favoriti sono Michele Di Toro, che arriva in carrozza grazie ai voti pesanti dei consiglieri di Palazzo Estense, Maria Cecilia Carangi di Malnate, il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria e il consigliere uscente di Gallarate Carmelo Lauricella. Un po’ più staccata Valentina Verga che “pesca” i voti pesanti di Busto, ma anche in Valle Olona e con Vittorio Landoni (sindaco di Gorla Minore) che potrebbe essere la sorpresa.

Nella lista civica dei riformisti Varese Provincia Europea l’obiettivo è portare un consigliere. E tutti gli sforzi sono concentrati su Giuseppina Lanza, consigliere comunale a Busto, ma che può contare sul voto ponderato dei “grandi” di Varese, Saranno, Gallarate (da qui dovrebbe arrivare un voto) e sulla dote dell’ex consigliere provinciale e sindaco di Lozza Giuseppe Licata.

Infine la squadra di Progetto civico, che ha fatto un passo di lato e scelto di correre in solitaria con un gruppo di amministratori privi di bandiere di partito. L’intento è quello di essere “ago della bilancia“, come accaduto prima con il presidente Gunnar Vincenzi e poi con l’elezione di Emanuele Antonelli (che tre anni fa si presentò alla guida del centrodestra senza tessere di partito in tasca). A questo giro però (almeno sulla carta) i voti pesanti si sono assottigliati. Certamente possono contare sul voto del bustocco Luca Castiglioni (Busto al centro) e, così sussurrano nei corridoi, su quello del varesino Roberto Puricelli, che convergeranno sul sindaco di Masciago Primo Marco Magrini. L’uomo di punta, anche se l’interessato non conferma, che potrebbe essere eletto.

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