La sicurezza a Legnano? Per la giunta «bisogna rendere la città più viva»

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LEGNANO – «Siamo consapevoli che c’è una elevata percezione di insicurezza, ma la riteniamo secondaria. Il nostro obiettivo è incrementare la quantità e la qualità della vigilanza, sia per reprimere i reati che per sensibilizzare i cittadini». Questa la risposta della giunta di Legnano, per voce dell’assessore alla sicurezza Anna Pavan, alle interrogazioni sulla sicurezza presentate dalle minoranze e discusse nel consiglio comunale di giovedì 18 maggio, dopo che la riunione di martedì era saltata per motivi tecnici. Presenti in aula alcuni commercianti (nella foto insieme ai consiglieri di Lega e Lista Toia Sindaco) dopo i ripetuti furti con scasso e le “spaccate” ai danni degli esercizi pubblici.

«Sentirsi sicuri – ha detto Pavan – significa contrastare i reati con i controlli e rendere viva la città perché tutti i cittadini se ne prendano cura». La vicesindaco ha ricordato quanto fatto per l’illuminazione pubblica, con la sostituzione entro l’estate di quella vecchia in tutte le zone della città, l’incremento delle telecamere, oggi più di 200, il monitoraggio costante ogni settimana della polizia locale nelle aree a rischio. «Sono aumentate le multe e sono stati presidiati alcuni contesti abitativi con fragilità sociali e fenomeni di criminalità».

Pavan: «Ottenuti rinforzi e risultati senza precedenti»

Sempre Pavan ha sottolineato come «servono comportamenti adeguati di tutti i cittadini» e il potenziamento delle forze di polizia dopo che in dicembre, per la prima volta, il comitato provinciale per la sicurezza presieduto dal prefetto si svolse proprio a Legnano. «Da allora, quasi ogni settimana pattuglie della polizia di Stato dell’anticrimine di Milano effettuano sopralluoghi anche con nuclei cinofili e con sanzioni, arresti, verifiche di reati insieme a carabinieri e guardia di finanza. Siamo consapevoli che c’è stata una serie di furti e rapine, ma abbiamo ottenuto risultati mai ottenuti prima. Per la sicurezza – ha concluso Pavan – servono luoghi illuminati, frequentati, con iniziative e attrezzature sportive diffuse, che favoriscono il passaggio delle persone. Sicuramente non basta, chiederemo di fare di più anche alle forze di polizia».

Radice: «Gravi reati in calo»

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco, sottolineando come «è un problema su cui abbiamo messo la faccia in prima persona». Radice ha quindi citato fatti di cronaca avvenuti nei comuni vicini per concludere che «forse è un problema del territorio» e riportato dati della prefettura secondo cui la delittuosità in tutta la città metropolitana è cresciuta dal 2013 al 2019, per poi “rimbalzare” dopo la parentesi del Covid con numeri superiori nella misura del 6% rispetto al 2019.

«Forse ci eravamo abituati a livelli molto bassi – ha proseguito il primo cittadino – ma Legnano si conferma sotto alle medie provinciali del 10%. Nel primo quadrimestre del 2023 si sono contati meno di mille eventi delittuosi (980 circa) contro i 1070 dello stesso periodo del 2019. Calano i danneggiamenti e fatti molto gravi come violenze sessuali, lesioni dolose e l’aggressività è più minacciosa che agita; per contro aumentano i furti ma in tutto il territorio metropolitano. Occorre consolidare il trend che si inizia a vedere di un calo degli indici di criminalità».

Lega e civica: «La realtà è diversa, servono più risorse»

Per nulla soddisfatti delle risposte ricevute i consiglieri autori delle interrogazioni. «Per i cittadini vivete nel mondo delle favole – ha replicato la capogruppo della Lega, Carolina Toia – Non ha senso raccontare quanto accade in altri comuni. Mi auguro che la problematica sia davvero affrontata come merita». «I dati citati sono poco coerenti – le ha fatto eco il fratello Francesco, capogruppo della lista Toia Sindaco – Il controllo del vicinato non serve a niente, è inutile segnalare fatti su una chat. E poi tanti non vanno neanche più a sporgere denuncia: anche a me per la prima volta hanno rubato l’auto a casa e mi sono sentito dire che “tanto c’è un furto ogni 3 minuti”. Bisognava investire anche solo una parte dei soldi spesi per opere inutili come la biblioteca diffusa, il centro sociale a San Paolo e la tariffa puntuale per i vigilantes privati e pattuglie aggiuntive, come fece Maroni sui treni al tempo dell’Expo».

Sassi consigliere per riLegnano al posto di Monti

Nello stesso consiglio comunale Antonio Sassi è subentrato a Marta Monti nel gruppo di maggioranza di riLegnano. All’origine dell’avvicendamento, gli impegni lavorativi di Monti «diventati inconciliabili con una diligente attività consigliare». Sassi, già consigliere comunale durante l’amministrazione Centinaio, dirigente in campo formativo e attivo nel volontariato ambientale, sociale e politico, assumerà anche la carica di capogruppo.

L’avvicendamento sui banchi del consiglio non è il solo che ha interessato riLegnano: la scorsa settimana l’assemblea annuale della lista ha rinnovato il coordinamento dell’associazione, giunto a naturale scadenza, eleggendo Roberto Casero a coordinatore e Davide Crepaldi, Marta Monti, Marta Olgiati e Paolo Garavaglia a completare il coordinamento.

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