La “Voce” di Audio Porfidio torna a farsi sentire: più sicurezza per Busto

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Audio Porfidio

BUSTO ARSIZIO – Audio Porfidio non demorde. Il suo “chiodo fisso” è la sicurezza, attorno alla quale, quando era consigliere comunale e leader della Voce della Città, metteva in campo tutte le risorse politiche di cui disponeva, fino alla polemica più veemente.  E anche adesso, pur non risiedendo più a Busto Arsizio, non rinuncia a tornare in scena, chiedendo appunto più sicurezza. “Sono troppo attaccato a questa città – afferma – per far finta di niente. Il mio movimento (La Voce della Città , ndr) è sempre attivo e raccoglie il disagio dei cittadini. Le recenti scritte infamanti sul cimitero principale sono uno sfregio ai nostri defunti. Possibile non si possa intervenire per bloccare sul nascere i balordi protagonisti di simili episodi? Salvo poi concedere che si violi un luogo sacro con un video di una cantante“.

L’appello

L’appello è rivolto in primis al Comune, chiamato a vigilare. Ma tutte le forze dell’ordine sono coinvolte nell’operazione di prevenzione. Porfidio ne è convinto: “Il discorso si pone, ad esempio, sulla necessità di pattugliare adeguamente le zone più a rischio. Manca personale? Si installino telecamere nei punti più caldi. Le forze di polizia, a cominciare da quella locale, dovrebbero fare squadra, predisponendo assieme un monitoraggio continuo ed efficace”.

Episodi preoccupanti

Porfidio pone l’accento sugli incendi di numerose vetture in una via del centro cittadino, incendi dolosi a quanto pare.  Senza dimenticare la presenza di gruppi di giovani che, di notte, tengono sotto assedio molte zone di Busto. “Baby gang alle quali bisognerebbe dare un stop – avverte ancora Porfidio – i cittadini sono preoccupati. Sono in molti a telefonarmi per raccontarmi qello che succede in città. C’è chi mi riferisce che queste bande , oltre a non avere cura del patrimonio pubblico e privato, sfregino persino il monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste, un simbolo che per tutti dovrebbe essere inviolabile. Così, per prevenire possibili  danni, il Comune dovrebbe recintare l’area. Forse sarebbe opportuno che le autorità prestassero finalmente attenzione all’urgenza di garantire un qualità della vita migliore, che parta proprio dalla sicurezza. Non con le promesse e le chiacchiere, ma con fatti concreti”

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