BUSTO ARSIZIO – «Dopo 18 mesi la statua della Dea della Giustizia in largo Giardino non è ancora tornata al suo posto. Un’inerzia vergognosa». A tuonare, dal suo “buen retiro” di Stanghella, in Veneto, è l’ex consigliere comunale Audio Porfidio, leader del movimento La Voce della Città, che torna a chiedere conto delle condizioni della stele che commemora i magistrati caduti nell’adempimento del loro dovere di fronte al palazzo della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, da lui donata nel 2010.
Il paragone impietoso
La Dea della Giustizia era stata abbattuta da una folata di vento nel giugno del 2022, ma da allora non è mai stata rimessa al suo posto. «Non vi è più alcuna traccia se non un malinconico basamento senza alcun senso, isolato in un’aiuola non curata e dimenticata» fa notare Porfidio. Nel mirino finisce ancora una volta «l’inerzia» dell’amministrazione comunale: «Sindaco, vicesindaco e tutti i consiglieri trovano più appagante ai loro tornaconti elettorali e al loro “senso di apparenza” investire denari pubblici in meravigliose e sfarzose luminarie natalizie “newyorkesi”». Tra cui Porfidio fa notare «un Babbo Natale costato la bellezza di 12mila euro», tutto mentre invece «non sono in grado di valorizzare il ricordo di persone morte con la gloria nel cuore», ridando dignità alla stele di largo Giardino in ricordo di chi ha perso la vita nella battaglia alla criminalità organizzata e al terrorismo.
La nota de “La Voce della Città”
“La tragedia della vita è ciò che muore dentro ogni uomo col passar dei giorni”. (Albert Einstein). Questo è il pensiero che mi rimane dal lontano 9 giugno 2022 , ovvero dopo ben 18 mesi di totale inerzia. Vi ricordate la statua della Giustizia che si trovava tristemente atterrata nell’aiuola di Largo Giardino quasi a difendere e proteggere la stele che commemora i magistrati uccisi dalla mafia e al terrorismo, abbattuta forse da una forte folata di vento nello scorso giugno 2022? Dopo oltre 18 mesi della Statua non vi è più alcuna traccia se non un malinconico basamento senza alcun senso, isolato in un’aiuola non curata e dimenticata. Evocare Einstein appare quindi una triste consolazione contro il comportamento di persone che dimostrano scarsissimo senso di riconoscenza verso la carica simbolica raffigurata dalla Dea della Giustizia, che affianca la lapide dedicata ai magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo nell’adempimento del loro dovere. La statua è stata donata da me più di dieci anni fa, nel 2010, e più di una volta ho dovuto denunciare l’incuria in cui è stata lasciata l’aiuola di largo Giardino, di cui per anni mi era occupato personalmente sino a quando mi sono trasferito in Veneto.
Mi rattrista ma non mi stupisce affatto vedere tutti i consiglieri comunali del Comune di Busto Arsizio, i componenti della Giunta e le figure apicali del Sindaco e del Vice Sindaco trovare molto più appagante ai loro tornaconti elettorali e al loro “senso di apparenza” investire denari pubblici in meravigliose e sfarzose luminarie natalizie “newyorkesi” piuttosto che preoccuparsi di alimentare il proprio “senso di appartenenza” nel ricordarsi di spendere denari pubblici per rispettare la carica simbolica raffigurata dalla Dea della Giustizia ed il ricordo di chi ci ha lasciato per amor di verità e di giustizia. La vergogna oramai non ha più limiti. Una Giunta Comunale così è totalmente impresentabile! Chiedo e supplico quindi i cittadini laboriosi di Busto Arsizio di non limitarsi ad osservare con impotenza quei politicanti promettere mare e monti e non riuscire neppure dopo ben 18 mesi a sistemare una Statua. Ma se non sono in grado di valorizzare il ricordo di persone morte con la gloria nel cuore come possono occuparsi dei vivi? Cari cittadini bustocchi attivatevi e non lasciate che l’inerzia, l’oziosità, la noncuranza e l’indolenza della vostra amministrazione comunale abbiano il sopravvento sul vostro noto spirito di iniziativa. Adottate voi quella aiuola per dimostrare che siete ben altro rispetto a chi vi governa senza merito.