Mercato e centro sportivo: opposizioni all’attacco a Sesto

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SESTO CALENDE – Mercato e centro sportivo: le opposizioni di Sesto Calende tornano all’attacco. Tema, il primo, fra i più discussi e attuali in città dopo la proposta di suddividere le bancarelle in due zone differenti: «Un ricatto nei confronti di chi di verrà relegato in via Lombardia», secondo l’alleanza fra Insieme per Sesto e Sesto 2030. Tranchant anche sul centro sportivo: «Questa giunta un’eccellenza dello sport provinciale in uno stato, se non di abbandono, certamente di grave incuria».

Il mercato di Sesto

Sul mercato l’amministrazione «continua a procrastinare», scrivono in una nota a margine del consiglio comunale di ieri, 12 dicembre. «Alla nostra interpellanza sono mancate tutte le risposte: nessuna giustificazione per il ritardo di oltre un anno dal referendum e sulla illegittimità dello spostamento provvisorio in contrasto con il regolamento». Così come «nessuna risposta sul richiamo alle regole dei plateatici, che hanno l’obbligo di non interferire con le bancarelle, e non il contrario». Per le opposizioni, il modo di aiutare il mercato è «riportarlo in centro, tutto. La divisione in due parti è un ricatto nei
confronti di chi di verrà relegato in via Lombardia
». Inoltre, «il mancato utilizzo di piazza Mazzini nella proposta della giunta è la prova che qualcuno in questa amministrazione non vuole aiutare il mercato. Anzi lo vede come un problema di cui liberarsi». I banchi sono stati spostati durante il periodo Covid: «Ma l’emergenza è finita, i cittadini si sono espressi e così i commercianti del centro, la giunta rispetti ciò è stato votato anche dal consiglio comunale: quella decisione non può essere stravolta».

Centro sportivo

Opposizioni alla carica anche sul centro sportivo. In aula è stato discusso il nuovo regolamento, a cui Insieme per Sesto e Sesto 2030 hanno votato contro. «Un testo che evidenzia una visione sbagliata e riduttiva del ruolo del Comune, chiamato a promuovere, regolare e organizzare il pieno utilizzo degli impianti in collaborazione con le società. E non con atteggiamento di fastidio e critica». Nel mirino la condizione di alcuni impianti, come la posta di atletica «non più oggetto di interventi da ormai oltre 20 anni». Peri campi da tennis «condizione analoga», perché «esclusi dagli impianti passibili di assegnazione di questo regolamento. Mentre il campo di basket è scomparso da tempo».
Regolamento approvato «in fretta e furia» e «senza una chiara prospettiva di rilancio del centro: dopo 4 anni di amministrazione e dopo il tanto vantato riconoscimento di Comune dello sport è la prova di una grave disattenzione se non incapacità». Diversi i punti toccati dalle minoranze con un documento inviato al sindaco e alle società sportive, «con il quale si propongo modifiche che si auspica possano essere ancora introdotte se c’è la buona volontà». Molte di queste questioni «si sarebbero facilmente definite attraverso una condivisione del regolamento con le società maggiormente interessate: calcio e atletica, e con la consulta sportiva comunale».

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