Lanza sul Palaginnastica di Busto: «Visti i costi mi aspetto un’opera meravigliosa»

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Il consigliere comunale di Busto Marco Lanza

BUSTO ARSIZIO – Dal senso unico di via Galvani: «Non sono certo che quella adottata sia la soluzione al problema»; al Palaginnastica “milionario”: «Con quello che costa mi aspetto un’opera straordinariamente belle e funzionale». Sono questo i due sassolini che Marco Lanza, leader della Lista Antonelli in consiglio comunale e punto di riferimento del gruppo Libertas, mette sul tavolo politico agostano. «Ma – precisa il consigliere – senza spirito polemico, poiché con il sindaco ho un dialogo continuo e lui sa bene come la penso su entrambi gli argomenti».

Vox populi

I costi di costruzione del palaginnastica che sono più che raddoppiati «hanno sorpreso anche me», rivela Lanza. Ma non solo: «Io vivo la città e parlo con molti cittadini e devo dire che sono molti i bustocchi che davanti alle cifre sentite hanno manifestato più di un dubbio».

Certo, la posizione del sindaco Antonelli non è certo delle più semplici: ha ricevuto in eredità l’annosa questione dello scheletro del Palaghiaccio, si è ritrovato sul groppone tutta la vicenda Campus di Beata Giuliana (dall’illusione costo zero alla cocente delusione degli investitori in bolletta), con in più l’obbligo di mantenere la promessa (fatta nel primo mandato) di realizzare una struttura per la Pro Patria ginnastica.

Tre motivi che si indissolubilmente legati e, diciamo, a questo punto ingarbugliati. «Ha ragione il sindaco quando dice che l’errore più grosso sarebbe non fare nulla a questo punto – dice Lanza – però è anche vero che, al netto dei rincari delle materie prime, delle restrizioni legati ai finanziamenti, il nuovo palaginnastica con quel che verrà a costare dovrà stupire la città per bellezza e funzionalità».

Il senso del senso unico

«Premetto che non sono un esperto di viabilità – introduce Lanza passando dal palaginnastica alla vicenda via Galvani – ma il senso unico della discordia non credo sia la soluzione ai problemi evidenziati». Il consigliere in tasca non ha la risposta che da anni a Palazzo Gilardoni vanno cercando. «Però se si interviene solo su quella via mi pare scontato che ci rimette il già trafficato corso Italia. Forse sarebbe stato meglio un approccio diverso, partendo magari proprio da una delle arterie più trafficate della città con la realizzazione di un paio di rotatorie al posto dei semafori. Oppure con un intervento più omogeneo visto che si sta lavorando a un Piano Urbano del traffico».

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