Lattuada: «Santanché ha tagliato le gambe ai “Fratelli” bustocchi e alla città»

Francesco Lattuada ed Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – «Sono stato giudicato impresentabile per le mie idee politiche troppo radicali, da chi forse non conosce nemmeno le idee. Comunque a Busto il danno ormai è stato fatto». Checco Lattuada ha letto Malpensa 24 e l’articolone che Il Foglio ha dedicato a Daniela Santanché. E precisa anche che la questione che ha gettato la Pitonessa nell’occhio del ciclone non ci azzecca nulla su come sono stati trattati i Fratelli bustocchi dalla coordinatrice lombarda ai tempi, prima delle candidature per le politiche e poi per le regionali. «Però, l’amaro in bocca è ancora più amaro».

Fuoco amico sui bustocchi

A suscitare l’orticaria anche dentro la cerchia “fraterna”, oltre alle idee troppo radicali (certamente da nascondere o imbellettare in un momento catartico, oltre che di crescita, come quello che sta affrontando il partito della Meloni), è la schiettezza di Lattuada. Il Checco, infatti, non è tipo che fa lunghi giri di parole per esprime il suo pensiero. Lo dimostra anche in questa occasione in cui conferma che a “tagliare le gambe” ai Fratelli bustocchi è stata Donna Daniela. «Ad Emanuele Antonelli, che avrebbe meritato una candidatura a Roma, e a me per le Regionali. Busto ha perso l’occasione per avere un rappresentante in Parlamento e uno in Regione per decisioni che sono in capo a chi guida il partito».

D’accordo, il passato, anche se brucia ancora, è passato. Ma – chiediamo – l’affaire Visibilia può influire sull’anima trimurti del partito in provincia di Varese che conta l’ala Larussiana, quella che fa capo a Daniela Santanché e i bustocchi? «Purtroppo – risponde Lattuada a bruciapelo – non credo che avrà ripercussioni». E poi aggiunge: «Ora il partito è chiamato a una prova di grande maturità anche qui sul territorio. Mi sarei aspettato qualche riflessione in proposito, ma Fratelli d’Italia provinciale, su Busto, è immobile».

Varese, Busto e il paradosso

Non a Varese – facciamo notare – dove invece si è sempre dato un gran da fare per mettere in riga un circolo molto litigioso. «Altro paradosso – continua Lattuada – Busto ha sempre lavorato a testa bassa. La nostra sezione è sempre stata la più numerosa e la più attiva, oltre che quella con i risultati elettorali migliori. Altrove, invece, c’è chi è stato in silenzio ad attendere l’arrivo dell’onda e così da consigliere d’opposizione a Luino si è trovato a Roma».

Lattuada si toglie l’ultimo sassolino che però ha le dimensione di un macigno: «Qui a Busto siamo una forza leader da anni e ben prima dell’esplosione di consenso che ha avuto il partito con Giorgia Meloni. Oggi siamo ancora più forti e siamo anche stimati dalle forze d’opposizione della città. Qui la destra è solida da sempre. Per questo non ho mai capito e mai capirò cosa abbiamo fatto “di male” a Daniela Santanché. O forse si tratta solo di giochi di potere che con la politica fatta bene, come quella che pensiamo di aver messo in atto, hanno ben poco a che fare».