Le manifestazioni a Milano a favore di Israele e pro Palestina. Salvini: “Fascisti”

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MILANO – Una città, due piazze, due manifestazioni incrociate e contrapposte. Da un lato, in largo Cordusio, il presidio della Lega che, con Matteo Salvini e i ministri del Carroccio, si schiera con Israele e l’Occidente, contro l’antisemitismo e il terrorismo, per una “vera pace”. Dall’altro, qualche migliaio di persone che sfilano in centro invocando “libertà per la Palestina”, contro Israele, evidentemente.  Addirittura inneggiando ad Hamas, l’organizzazione terroristica che il 7 ottobre scorso si è resa responsabile di un massacro. Il cartello, esposto da un gruppo comunista, è inequivocabile: “Con Hamas, le brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese per la liberazione della Palestina”.  E Salvini, di rimando: “Gli ultimi fascisti sono quelli che sfilano ora a Milano e odiano Israele”. Per poi soffermarsi sui valori della sicurezza anche nel nostro Paese.

Un sabato pomeriggio nel capoluogo lombardo per prendere atto di quanto di drammatico è accaduto e sta accadendo nella Striscia di Gaza e in tutta quella tormentata terra. C’è la guerra, ma i punti di osservazioni non sono gli stessi. Come le soluzioni proposte, come i giudizi e le posizioni. Non soltanto quelle ideologiche, per intenderci.  Fino al punto da blindare la città affinché i manifestanti dei due raggruppamenti non entrino in contatto, non si sfiorino nemmeno. Centinaia gli uomini della forze dell’ordine pronti a intervenire in caso di “situazioni pericolose”, per scongiurare disordini. Molte le preoccupazioni della vigilia per un doppio evento che, nelle stesse ore, richiama l’attenzione su un momento drammatico che coinvolge, più o meno direttamente, mezzo mondo. Di qui coloro che difendono Israele, di là coloro che ne chiedono l’estinzione. Il prezzo sono ancora lutti, dolore, devastazione. Unico il comune denominatore dei manifestanti: la pace. Appunto, quale pace?

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