Legnano, commemorate le vittime della strage di Nassiriya nel 19° anniversario

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LEGNANO – Commemorazione dei caduti nelle missioni internazionali di pace oggi, sabato 12 novembre, a Legnano presso il cippo ai caduti di Nassiriya nei giardini di via dei Salici (nella foto). La cerimonia è stata organizzata dall’Associazione nazionale Nastro Verde-Decorati di medaglia d’oro Mauriziana con il patrocinio del Comune e di Associarma Legnano. Alla presenza di autorità civili e militari, è stato deposto un serto floreale e sono stati resi gli onori ai caduti scanditi dal suono del “Silenzio” a cui è seguita la preghiera del soldato.

Erano presenti le bandiere anche delle associazioni Carabinieri, della Polizia di Stato, dei Carristi e dei Marinai nonché dell’Associazione nazionale Finanzieri d’Italia-Sezione di Busto Arsizio. In rappresentanza del sindaco è intervenuto il presidente del consiglio comunale, Umberto Silvestri, intervenuto con un breve discorso seguito da quello del presidente di Associarma, Antonio Cortese. L’intervento commemorativo è stato tenuto dal generale Gianni Degaudenz, presidente dell’Associazione Nastro Verde-Sezione Lombardia.

Degaudenz: «Il Comune organizzi e promuova la cerimonia»

Nel suo intervento, Degaudenz ha auspicato che in futuro la cerimonia sia organizzata dall’amministrazione comunale, come avviene in molti comuni italiani, magari coinvolgendo gli studenti per darle maggiore risalto: gli stessi studenti, ha rimarcato Degaudenz, «non ancora nati in quell’anno, conoscono tutto della storia antica, ma non conoscono gli avvenimenti verificatisi negli ultimi anni. Non passa giorno – ha proseguito Degaudenz, già comandante della Compagnia della Guardia di Finanza di Legnano – che non si sentano parole di pace o che non si vedano manifestazioni che invocano la pace, o che vengano esposti vessilli di pace. È vero impegno in tal senso?

«Una risposta concreta l’hanno data quei militari e civili che hanno perso la vita in una missione di pace, benché svolta in un contesto prevalentemente bellico, chiamati a rapportarsi con la popolazione civile, senza quindi potersi proteggere con adeguate misure di sicurezza che, se attuate, avrebbero costituito un ostacolo per la loro specifica missione. A loro dobbiamo essere grati che hanno sacrificato la vita per la patria e ai loro famigliari che, nonostante il loro dolore, hanno sempre dimostrato compostezza. Grazie ad essi, l’Italia ha ritrovato coesione nazionale e orgoglio patriottico. Parole che vengono ripetutamente citate in tutti i campi e che purtroppo si declinano sovente solamente durante eventi sportivi e in aride disquisizioni politiche».

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