Legnano dà fiato alle trombe nel laboratorio “segreto” della G. & P.

legnano artigianato strumenti musica

LEGNANO – Entri nel suo capannone, privo di insegne e un po’ nascosto in via Novara, e ti ritrovi circondato da strumenti a fiato di ogni dimensione, tubi, lamiere sottili come fogli di carta, dime, macchine e ancora strani pezzi, pistoni, martelli e altri attrezzi. Da questi tavoli, una volta all’anno, passano per l’ordinaria manutenzione tube e cimbassi dell’orchestra della Scala di Milano, le trombe del grande Fabrizio Bosso, gli strumenti della banda dell’Esercito, quelli della brass band della Polizia di Stato. Alla G. & P. Wind Instruments di Legnano gli strumenti a fiato non solo sono “curati” per rendere al meglio, ma anche costruiti da zero, assemblati e riparati per musicisti e orchestre di mezzo mondo. In tutta Italia esiste solo un altro laboratorio così, in Valle d’Aosta. «Lo conosco, collaboriamo insieme – spiega con orgoglio il titolare, Angelo Pinciroli, 41 anni, di Busto Garolfo –. Siamo gli unici a fare ottoni dalla A alla Z, cioè dal taglio della lastra alla lucidatura. Anche se c’è chi spaccia per made in Italy strumenti assemblati con pezzi magari comprati in Cina».

Una realtà produttiva quasi unica in Italia

Il laboratorio fu aperto dallo stesso Pinciroli nel 2006 insieme a un socio, ora in pensione. Entrambi avevano lavorato in aziende di strumenti a fiato che avevano chiuso: ne è nata una realtà produttiva quasi unica nel suo genere. «Anche nel mondo non siamo in molti a produrre strumenti così, o a ricostruirne le parti. La manutenzione è sia esterna, se si gibollano, sia interna, per eliminare gli effetti delle condense, come ossidi e verderame che alterano, ovviamente, il suono». Ci sono tube, tromboni, corni, cornette, chiarine, flicorni: un piccolo universo di nomi, cui corrispondono strumenti con diverse tonalità. Sul piano di lavoro ora c’è il trombone a cilindri di un corpo musicale della Calabria; accanto, un corno barocco, copia fedele di un originale del 1750. In una vetrina luccicano trombe, cornette e un basso tuba alto così, tutti fatti “in casa”, qui a Legnano. Capolavori di meccanica e sapiente artigianato. I prezzi? Quelli di un bel mobile: si va da 3.800 a 7.400 euro al pezzo, unico e perfetto. Alcuni di questi strumenti girano in Spagna, altri a Denver (USA), fino al Giappone.legnano artigianato strumenti musica

Strumenti venduti in tutto il mondo, ma manca una scuola

Il mercato di Angelo Pinciroli è il mondo. «Sono appena tornato da una fiera a Miami, a settembre esporrò ai campionati di sbandieratori e musici a Faenza. Bosso è uno dei miei “ambasciatori” all’estero, promuove il mio lavoro nelle tournée che fa dal Brasile all’Estremo Oriente». L’unico rammarico di Angelo, sposato e padre di un bambino di 5 anni («suona già in una banda di musica propedeutica, chissà che non diventi la sua strada…»), è la difficoltà nel trovare qualcuno al quale insegnare il mestiere come un tempo, “a bottega”. «Ragazzi ne vengono, ma nessuno vuole rimanere a fare “scuola”. Il mio primo principale mi disse: prima impara il mestiere. Andavo a Como e “studiavo” lì, sul posto di lavoro. Ho avuto la fortuna di avere a fianco persone che lo facevano e di poter imparare da loro; l’assunzione è arrivata solo in un secondo tempo. Oggi esistono scuole di liuteria, ma nessuna che ti insegna come costruire un ottone».

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