Legnano, Fratus, Cozzi e Lazzarini rifiutano di patteggiare. Tutti a processo

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LEGNANO – Andranno tutti a processo l’ex sindaco Gianbattista Fratus, l’ex vicesindaco Maurizio Cozzi e l’ex assessore ai lavori pubblici Chiara Lazzarini, tutti e tre arrestati lo scorso 16 maggio nell’ambito dell’inchiesta Piazza Pulita coordinata dal pubblico ministero di Busto Nadia Calcaterra e condotta dalla guardia di finanza. Tutti e tre gli indagati, ancora agli arresti domiciliari, hanno rifiutato di patteggiare pene comprese tra gli 11 (per Lazzarini e Fratus) e i 12 mesi (per Cozzi).

Proveremo la nostra innocenza

A fine luglio il pm aveva chiesto per tutti e tre il giudizio immediato. La linea difensiva degli indagati è, del resto, sempre stata quella: «Siamo innocenti, abbiamo sempre agito soltanto per il bene della città». Rifiutare la possibilità di un patteggiamento è coerente: i tre andranno tutti a giudizio (prima udienza il 21 ottobre) affrontando il dibattimento certi di poter «Dimostrare di essere innocenti» uscendo dall’aula con «Un’assoluzione».  Sul piatto c’è, secondo l’accusa, un walzer illegittimo di nomine di uomini e donne di fiducia pronti a dire sempre sì alle richieste di sindaco e giunta nelle società municipalizzate e nei posti chiave della macchina amministrativa. Per il solo Fratus c’è anche l’accusa di aver raggiunto un accordo con  Luciano Guidi, a capo della lista civica Alleanza Popolare, che avrebbe ceduto a Fratus (e per questo entrambi sono indagati per corruzione elettorale) i 1046 voti incassati dal primo cittadino eletto al ballottaggio in cambio di un posto per la figlia Martina Guidi in Ala (Martina Guidi che da intercettazione si sarebbe fatta spiegare da Lazzarini come funziona un cda e quale ruolo dovesse svolgere).

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