Lo Scudetto del Milan Club Busto Arsizio in un libro. Per «fare del bene»

BUSTO ARSIZIO – Lo Scudetto del Milan in aiuto ai bisognosi che frequentano la residenza Magistrelli-Armiraglio di via Catullo. Si chiama “Campioni. Lo scudetto dei corsari“, il secondo libro scritto da Antonello Castiglioni, presidente dello storico Milan Club Busto Arsizio. Sta diventando ormai un appuntamento fisso: dai tempi dei lockdown e delle partite a porte chiuse, Castiglioni ha preso l’abitudine, ad ogni partita del Milan, di mandare via WhatsApp ai soci e simpatizzanti del Club il resoconto del match con le pagelle dei rossoneri. A fine stagione la raccolta di tutti questi diventa un libro, che è stato presentato mercoledì sera, 20 luglio, al bar Calma e Gesso di via Pozzi.

Il “bis” dei corsari

Da “I corsari di capitan Pioli” di dodici mesi fa, «quando il Milan fece il record di punti in trasferta, ben 49 su 79 totali, meritandosi il ritorno in Champions League, si è passati allo “Scudetto dei corsari”, «perché – spiega il presidente del Milan Club – questa attitudine da trasferta è rimasta, con 46 punti conquistati lontano da San Siro, ma in casa i ragazzi di Pioli ne hanno fatti 40, grazie ai quali è arrivato lo Scudetto». Un trionfo che Castiglioni ripercorre partita dopo partita in un libro che, al di là dell’attaccamento ai colori rossoneri, ha come vero scopo la solidarietà. «L’anno scorso – ricorda Antonello – abbiamo venduto 273 copie, raccogliendo esattamente 2750 euro da destinare all’Aias di Busto Arsizio per sostenere l’attività del centro di riabilitazione di via Alba. Quest’anno, proprio come il Milan, vogliamo fare qualcosina in più». I proventi della vendita del libro stavolta verranno interamente devoluti alla Fondazione Giannina e Annibale Tosi che si occupa di accoglienza temporanea dei senza dimora in via Catullo.

La presentazione del libro

Alla presentazione in via Pozzi, proprio dove c’è la sede del Milan Club Busto Arsizio, c’erano tra gli ospiti Luigi La Rocca, lo storico del Milan che ha ritrovato la tomba del fondatore Herbert Kilpin, ed Enrico Tosi, autore del libro sui “998 Cacciaviti”, che elenca tutti i calciatori scesi in campo con la maglia rossonera dalla prima all’ultima partita ufficiale (quella con il Sassuolo valsa lo Scudetto numero 19). Ma anche il consigliere comunale della Lega Simone Orsi, di fede rossonera, la presidente della Pro Patria Patrizia Testa (che pure è juventina ma è grande amica del Club) e soprattutto Franco Castiglioni, presidente di Aias e anch’egli milanista doc (coinvolto fin dal principio nell’iniziativa editoriale anche con la sua azienda Grafiche Casbot), che ha idealmente consegnato il “testimone” della staffetta a Paola Magistrelli, figlia dell’indimenticato Pietro e presidente-factotum della Fondazione Giannina e Annibale Tosi, che gestisce la residenza Magistrelli Armiraglio di via Catullo, nel quartiere di Sant’Edoardo, che ospita persone che non hanno un tetto. «Ci impegniamo a dare una nuova possibilità di vita e a riportare alla normalità persone e famiglie che vivono situazioni di difficoltà. Ne abbiamo aiutate 70 in 12 anni, ma è un lavoro che richiede sempre grande aiuto».

“Far del bene fa bene”

«“Far del bene fa bene” era il motto di Pietro Magistrelli, che è sempre stato un fato per noi, e lo abbiamo fatto nostro anche come Milan Club Busto Arsizio – rivela il presidente Antonello Castiglioni – la nostra vera missione è fare beneficenza: trasformare la nostra energia in positività. Fare del bene ci realizza e dà un senso al gruppo di amici del Milan Club, al di là dello stare insieme per vedere le partite e condividere la nostra passione. Per noi è la chiusura del cerchio».

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