Lombardia, s’insedia il consiglio regionale. Romani (FdI) presidente, Cosentino vice

MILANO – Attilio Fontana apre la nuova legislatura al Pirellone e cede il testimone in aula al nuovo presidente del consiglio regionale Federico Romani. L’esponente brianzolo di Fratelli d’Italia, figlio d’arte (il papà è Paolo Romani), è l’ennesimo ex di Forza Italia ad accomodarsi su una delle poltrone più ambite del nuovo corso del centrodestra. Tra i due vicepresidente c’è il varesino Giacomo Cosentino, “mente” della Lista Fontana, eletto con gli stessi voti di Romani (45). E sempre in tema Varese, c’è anche l’omaggio di Fontana al suo predecessore: «Oggi sarebbe stato il compleanno del presidente Roberto Maroni» il ricordo prima di lasciare lo scranno della presidenza del consiglio, chiamando l’applauso dell’aula.

Primo giorno di scuola

Il saluto tra Attilio Fontana e il capogruppo del PD Pierfrancesco Majorino

Il clima è da primo giorno di scuola. Nel foyer della sala consiliare si formano i classici capannelli: il presidente Attilio Fontana si intrattiene con i varesini Emanuele Monti, Luigi Zocchi e Giuseppe De Bernardi Martignoni e si fa appuntare al bavero il fiocchetto lilla della giornata contro i disturbi alimentari. In aula i consiglieri di Lombardia Ideale, con il loro leader Giacomo Cosentino e il milanese Carmelo Ferraro (il cui posto, sotto valutazione della giunta per le elezioni, è ambito dal varesino Luca Marrelli), si fanno fotografare insieme ai loro assessori Guido Bertolaso e Giorgio Maione, mentre il capogruppo del PD Pierfrancesco Majorino cerca il presidente Fontana per un saluto condito da grande fair play e i consiglieri Samuele Astuti e Giuseppe Licata, “vicini di casa” a Malnate e Lozza, si ritrovano sui banchi delle due opposizioni (che già litigano per il posto in Ufficio di Presidenza). Il neo-sottosegretario alle relazioni internazionali Raffaele Cattaneo cambia posto per il quarto inizio di legislatura consecutivo e stavolta si accomoda nei banchi della primissima fila della giunta. Poi suona la campanella.

L’insediamento

«Dichiaro aperta la seduta del consiglio regionale». È il neo-rieletto governatore Attilio Fontana, in qualità di consigliere anziano dopo la sdegnata rinuncia di Vittorio Feltri (che è arrivato in ritardo in aula), a presiedere l’assemblea che dà il via alla nuova legislatura al Pirellone. Lo fa, ammette lo stesso Fontana facendo uno strappo alla liturgia, «con grande emozione. Rivivo esperienze vissute 23 anni fa». Un tuffo indietro nel passato, per lui che ha già ricoperto, dal 2000 al 2006, l’incarico di presidente del consiglio regionale, lasciato poi per fare il sindaco di Varese.

Happening in aula

Dopo la lettura dell’elenco degli assessori e la proclamazione degli eletti, c’è subito il primo adempimento della nuova legislatura, l’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Da tradizione le prime tre “chiame”, che richiedono due terzi dei voti per il presidente, sono soltanto di rito. Infatti l’aula diventa un happening per i nuovi. I fotografi in balconata seguono soprattutto i due “Vittorio”, Feltri e Sgarbi, vere star di questa prima seduta. Luca Ferrazzi, ora sulla parte opposta della barricata, discute con il suo ex collega di giunta dei tempi di Formigoni, Romano La Russa, mentre il sottosegretario alla cultura del governo Meloni, Vittorio Sgarbi, si intrattiene con la neo-assessore alla cultura Francesca Caruso, dispensando consigli ad ampi gesti e con la sua proverbiale irruenza.

Le votazioni

Il nnuovo Ufficio di Presidenza con Romani (al microfono), Del Bono (a dx) e Cosentino (a sx)

Alla prima “chiama” (che richiede i due terzi dei voti), il candidato del centrodestra Federico Romani riceve 38 preferenze, mentre 4 voti finiscono a Christian Garavaglia, uomo di fiducia dell’ex vicepresidente Mario Mantovani, altri 3 a Vittorio Sgarbi e 2 a Lara Magoni, sottosegretaria di Fratelli d’Italia. Sono i primi “messaggi subliminali” all’interno dei partiti di governo. Alla seconda “chiama” sale Sgarbi, 6 preferenze, alla terza il critico d’arte scende a 5 e Romani risale a 39. La quarta è quella decisiva: il neo-presidente Romani incassa 45 voti, la maggioranza assoluta, e subito scatta l’applauso dell’aula. Poi tocca ai vicepresidenti: la maggioranza elegge Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale), anche per lui 45 voti, mentre la minoranza sceglie il sindaco di Brescia Emilio Del Bono (PD). I consiglieri segretari invece sono Alessandra Cappellari (Lega) e Jacopo Scandella (PD), con polemica da parte del Terzo Polo che invocava rappresentanza in Ufficio di Presidenza.

lombardia consiglio regionale cosentino – MALPENSA24