Forza Italia al minimo storico, ma “vale” mezza giunta Fontana

A destra, i nominati di Forza Italia nella giunta Fontana. A sinistra, gli ex azzurri (Grafica di Elena Gioia)

MILANO – Forza Italia è al minimo storico in Lombardia, ma “vale” mezza giunta Fontana. Sì, perché se il manuale Cencelli applicato dal centrodestra per l’esecutivo regionale ha portato gli azzurri ad una rappresentanza mai così bassa (due assessori e un sottosegretario) negli ultimi 28 anni di governo lombardo, se si contano anche gli ex esponenti del partito di Silvio Berlusconi, arrivano a “pesare” metà della giunta guidata da Attilio Fontana. Dieci poltrone su venti. Quasi la maggioranza assoluta.

Sette più tre

Effetto della diaspora che in questi anni ha caratterizzato il partito che dal 1995 al 2013 (con la parentesi PDL) ha spadroneggiato quasi senza rivali al Pirellone e a palazzo Lombardia. Così la classe dirigente lombarda, anche nella nuova era a trazione Fratelli d’Italia, è ancora fortemente legata al partito azzurro, in gran parte “nata” politicamente proprio in quello che fino ad una decina di anni fa è stato il partito di maggioranza relativa del centrodestra. Basta scorrere le biografie dei nominati della giunta Fontana: oltre ai tre in quota Forza Italia (gli assessori Gianluca Comazzi e Simona Tironi e il sottosegretario Ruggero Invernizzi), sono sette gli “ex”.

“Fratelli” e Moderati

A partire dal vicepresidente Marco Alparone: è in quota Fratelli d’Italia (da due anni) ma proviene da Forza Italia, partito per il quale è stato sindaco di Paderno Dugnano per due mandati prima di essere eletto consigliere regionale nel 2018. Stesso percorso di Paolo Franco: già coordinatore provinciale azzurro a Bergamo, per la prima volta al Pirellone cinque anni fa con Forza Italia, passato nel 2021 con i “meloniani” dopo essere transitato in “Cambiamo”. E il varesino Raffaele Cattaneo: ora sottosegretario in rappresentanza di Noi Moderati, ma il suo lungo cursus honorum nei palazzi regionali è iniziato in quota Forza Italia come assessore ai tempi di Formigoni.

Leghisti e “Ideali”

Anche in casa Lega ci sono due ex azzurri: il comasco Alessandro Fermi, presidente del consiglio uscente, e il lecchese Mauro Piazza, consigliere uscente, entrambi eletti con Forza Italia e passati in corso di legislatura alla corte di Matteo Salvini. E Lombardia Ideale, la lista che fa riferimento direttamente al presidente leghista Attilio Fontana, pesca a piene mani dall’ex bacino berlusconiano per i suoi due assessori: Guido Bertolaso è stato candidato sindaco per Forza Italia a Roma nel 2016, mentre la new entry Giorgio Maione è stato assessore azzurro ai servizi sociali a Brescia ai tempi della giunta di Adriano Paroli, poi ha lasciato il partito nel 2018.

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