Masterplan Malpensa, il nodo Cargo city. Rosa: «Lonate e il Cuv restano contrari»

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LONATE POZZOLO – «Il parere del Cuv e di Lonate Pozzolo è non favorevole e resterà non favorevole». L’espansione della Cargo city, che coinvolge in modo particolare la brughiera lonatese, resta l’ultimo «nodo» da sciogliere sulla questione Masterplan di Malpensa. E ieri, 28 marzo, il primo cittadino Nadia Rosa ha ribadito la propria posizione e quella dei sindaci dell’intorno aeroportuale, in attesa che Regione esprima il suo parere sul progetto. Una potenziale data potrà essere il 4 aprile, quando ci sarà il prossimo appuntamento intorno al tavolo di Palazzo Lombardia.

Interlocuzioni e pareri

Osservazioni, quelle di Rosa, emerse durante l’assemblea informativa nella sala polivalente, con l’obiettivo di riassumere gli step del Masterplan affrontati finora. Oltre a spiegare i possibili scenari futuri. A fare da contro-parte, i comitati che dall’inizio si oppongono in nome di un habitat naturale da tutelare. Inquinamento acustico e ambientale, viabilità, sostenibilità. E Cargo city. Temi che, in linea di massima, vedono d’accordo istituzioni locali e associazioni ambientaliste. Il sindaco lo ha ribadito: «Non possiamo guardare a un unico aspetto, ma a tutto ciò che tratta un simile progetto: ambiente, sociale, sviluppo». Questo perché «tutto è importante, siamo attenti alle interlocuzioni in corso con l’obiettivo di portare a casa un risultato sostenibile per il territorio».

E sul prossimo appuntamento con i vertici regionali: «Il 4 aprile sarà un incontro come gli altri: porteremo nuovamente la richiesta di evitare, se è possibile, l’espansione a sud. Regione sta avendo un ruolo di mediazione, ascolta il territorio prima di esprimere un parere». Fermo restando che la posizione di Lonate è Cuv è «non favorevole e resterà non favorevole. Poi vedremo come si evolve la situazione».

«Spero non vi farete comprare»

Ma i comitati fanno la loro parte. E incalzano per avere risposte. «Da Malpensa 2000 sono passati 22 anni. Sono state fatte promesse, con tutte le aspettative disattese», ha sottolineato Massimo Uboldi di Unicomal. E aggiunto: «In Regione, forse era il caso di chiedere un Piano d’area, scaduto nel 2009, così da avere una Vas che stabilisca cosa il territorio può sopportare» Sì, perché alla base dei “No” «non c’è la chiusura di Malpensa, ma la volontà di uno sviluppo con delle regole». Da qui, il commento: «Gli interventi sulla viabilità costano più di 200milioni di euro. Spero non vi farete comprare».

Regione media?

Walter Girardi ha confermato la posizione di Viva via Gaggio: «L’espansione anche solo di un centimetro quadrato del sedime aeroportuale verso sud è inaccettabile». Critico sul «modus operandi» di Regione, ha aggiunto: «L’Impressione è che non stia cercando di mediare. Ma di far digerire e capire con i sindaci quale sia la quantità di espansione considerata accettabile». Diverse le manifestazioni che le associazioni di ambientalisti hanno portato avanti. E ora sono «pronte» a fare l’ultimo passo. Ovvero «bypassare Regione e ministero per rivolgerci all’Ue. Perché è scontato che se il Masterplan verrà approvato, partirà una procedura di infrazione alla normativa europea».

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