M5S boccia il salvataggio di Accam: «No al revamping di un inceneritore fallito»

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BUSTO ARSIZIO – «Cattaneo parla di futuro, ma porta avanti il revamping di un inceneritore fallito». Così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Massimo De Rosa, risponde alle dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente relative all’inceneritore Accam di Busto Arsizio.

Salvataggio a tutti i costi

Nei giorni scorsi, infatti, l’assessore Raffaele Cattaneo aveva ammonito i sindaci del basso varesotto sostenendo che smantellare Accam sarebbe costato in tutto circa 20 milioni di euro. Cattaneo aveva poi continuato sottolineando che l’economia circolare fosse l’obiettivo della giunta Fontana, ma «in realtà – attacca De Rosa – sta portando avanti il revamping di un inceneritore. È inaccettabile che l’unico interesse sia, costi quel che costi, quello di salvare un vecchio impianto ormai fallito».

Il capogruppo pentastellato di preoccupa quindi della salute delle persone che vivono in prossimità dell’inceneritore e critica le decisioni dell’assessore. «Che solo poche settimane fa aveva assicurato in consiglio regionale che non avrebbe speso un euro del denaro pubblico per ripianare i debiti di Accam. Un cambio di rotta in questo senso non sarebbe accettabile», prosegue De Rosa.

Stop agli inceneritori

Ad aggiungersi alle parole del capogruppo c’è anche il consigliere Roberto Cenci che sottolinea come in Lombardia ci sia in realtà una sovraccapacità di incenerimento. «È evidente ormai a tutti come bruciare rifiuti non sia più una scelta sostenibile a livello ambientale. Il futuro sono impianti non inquinanti finalizzati al riciclo e all’end of waste. L’assessore non può ritardare di altri cinquant’anni, perché questi sarebbero i tempi qualora decidessero di salvare Accam, il futuro della Lombardia”.

Busto in minoranza?

Alle voci dei rappresentanti regionali si aggiunge infine il consigliere comunale Cinque Stelle di Busto Arsizio, Claudia Cerini, che si chiede cosa stia facendo la città stessa a riguardo. «Da quello che leggiamo Agesp entrerà al 40% e Amga al 60%, quindi Busto sarà socio di minoranza di un impianto sul suo territorio mettendoci però buona parte degli stanziamenti. Acconsentirà anche alla richiesta di convenzionare il terreno per 25-30 anni? A questo punto non ci stupirebbe visto il cambio di rotta della Lega in Consiglio comunale».

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