Magnago, il comandante William Viola va in pensione

MAGNAGO – Ci accoglie in quello che da 13 anni è il suo ufficio, in piazza Italia a Magnago. La voce traspare un pizzico di emozione, in testa un mix di ricordi, episodi e aneddoti e in fondo diversamente non potrebbe essere, visto che ancora pochi giorni e poi sarà il momento dei saluti. «Comandante, ci siamo allora?». «Eh si…», perchè dal primo di dicembre William Viola sarà ufficialmente in pensione.

43 anni di lavoro e 38 di servizio

«Cosa dire: dopo 43 anni di lavoro e 38 di servizio – afferma – per usare un termine sportivo, ecco il traguardo». Una vita, alla fine, quasi interamente con addosso la divisa della Polizia locale e un percorso fatto di crescita continua in vari Comuni e realtà del nostro territorio: Magenta, Boffalora sopra Ticino, Santa Stefano Ticino, Marcallo con Casone e, appunto, Magnago e Bienate. «Ogni incarico ricoperto è stato importante e mi è servito per formarmi ulteriormente – racconta Viola – Certo ci sono comandi che porto più nel cuore e che hanno avuto un ruolo determinante nella mia attività lavorativa. Uno di questi è, ad esempio, Santo Stefano, la prima esperienza da Comandante, oppure Magenta, la mia città, ma tutti comunque mi hanno lasciato qualcosa». Come detto, allora, tanti ricordi e servizi messi in campo, oltre alle iniziative con le scuole, i giovani e la cittadinanza. «Il modo di fare il Vigile, però, è molto cambiato rispetto a quando ho iniziato (una volta eravamo un punto di riferimento per i cittadini, adesso, anche per colpa nostra, purtroppo siamo visti più come esattori che come coloro in grado di risolvere il problema) – spiega – Oggi, infatti, la presenza sul territorio va conciliata, e in maniera significativa, con il lavoro d’ufficio, che è cresciuto sempre di più con il passare del tempo. Per non parlare, poi, delle risorse a disposizione (in termini di personale): organici molto spesso sottodimensionati (per responsabilità della politica) rispetto alle esigenze e necessità dei singoli Comuni e della gente. Il contatto diretto e lo stare fuori, alla fine, sono per me punti cardine e proprio in queste direzioni ho cercato di impostare l’attività ovunque sono stato. Un impegno, insomma, a 360 gradi, pronti ad intervenire e a rispondere alla popolazione».

«Un saluto ai colleghi ed ai cittadini»

Il passato e il presente, dunque, tra le fila della Polizia locale, il futuro invece? «Ho da sempre una grande passione, la pesca, che porto avanti ormai da tempo. Purtroppo con i vari impegni lavorativi ho dovuto in molti casi metterla un po’ da parte, allora adesso voglio recuperare. Certo, non nego che all’inizio dovrò abituarmi, come tutti, a quella che mi piace chiamarla la “mia nuova vita”, ma dopo 38 anni di servizio è arrivato il momento di dire basta e lasciare posto ad altri – conclude – Un consiglio a chi mi succederà? Creare un rapporto di stima e collaborazione reciproca con i colleghi, poi ognuno è giusto che imposti l’ufficio e le mansioni a suo modo, seguendo le proprie caratteristiche e idee. Per concludere, inoltre, vorrei augurare buon lavoro a tutti i colleghi (e ne conosco veramente tanti) ed il meglio ai numerosi cittadini che mi hanno aiutato a crescere».

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