Malnate, delitto Fabozzi: si apre il processo. Domenichini in aula rigetta le accuse

MAlNATE – Si è aperto oggi, mercoledì 20 settembre, nell’aula bunker del Tribunale di Varese, il processo a Sergio Domenichini per l’omicidio di Carmela Fabozzi, la pensionata di Malnate uccisa il 22 luglio 2022 nella sua casa di via San Vito.

La prima udienza

Giuramento dei giudici popolari e ammissione prove delle parti. Questi i primi atti del processo, che entrerà nel vivo, con l’esame dei primi testimoni, il prossimo 4 ottobre. Il tribunale ha stilato il calendario delle udienze da qui alla fine dell’anno, quando il dibattimento dovrebbe esaurirsi.

I testimoni

Vicini di casa della pensionata, primi soccorritori, la compagna dell’imputato e i parenti della vittima, sono alcuni dei testimoni indicati dal pubblico ministero nella sua lista.

L’omicidio

Carmela Fabozzi fu colpita nove volte alla testa con un grosso vaso trovato in casa dal suo assassino, che poi si allontanò dall’abitazione con i gioielli rubati nell’appartamento della donna e successivamente venduti in un Compro Oro di Varese.

Le accuse

Per la Procura fu Sergio Domenichini, 67 anni, a commettere l’omicidio, recandosi a Malnate con un’auto presa a noleggio e usando poi la stessa auto per andare al Compro Oro e a distruggere i cellulari di Fabozzi, gettati nell’Olona. L’uomo partì in seguito per le vacanze al mare con la compagna, e al rientro a Varese fu fermato dai carabinieri. I suoi spostamenti, il giorno dell’omicidio, furono registrati dal gps dell’auto, e sul grosso vaso usato per colpire la pensionata, furono rilevate le sue impronte.

L’imputato in aula

Domenichini, difeso dall’avvocato Francesca Cerri, ha assistito alla prima udienza de processo, scortato in aula dalla polizia penitenziaria e appoggiato ad una stampella. «Era giusto che presenziasse – fa sapere l’avvocato Cerri – e ha deciso che renderà l’esame». Domenichini, nonostante gli elementi raccolti a suo carico, respinge le accuse. La nipote e il figlio di Fabozzi si sono costituiti parte civile nel processo, dove sono assistiti dagli avvocati Andrea Boni ed Enzo Andrea Cosentino.

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