MALPENSA – Ryanair stima che il traffico passeggeri torni al 75-80% dei livelli pre-Covid entro l’estate 2021. A innescare una dose di ottimismo in un comparto alle prese con una crisi senza precedenti è il numero uno della low cost irlandese, Michael O’Leary. Intervenuto durante una sessione del Wtm Virtual, si dice convinto di una ripresa parziale del traffico aereo per l’estate 2021. I vaccini saranno la molla per la ripartenza.
I vaccini e gli aerei
Pfizer ha dichiarato che il suo vaccino Covid-19 è risultato efficace al 90% nelle sperimentazioni. Ma non solo. «Quello di Pfizer è solo un vaccino. Ci sarà un’ondata di vaccini in arrivo», sottolinea O’Leary, scommettendo su una rapida ripresa del settore aereo, così come sta già accadendo in Cina e così come in parte era già accaduto in Europa la scorsa estate, quando non appena il virus ha mollato leggermente la presa è immediatamente tornata la voglia di viaggiare. «Per l’estate 2021 dovremmo tornare in qualche modo alla normalità. Non vedo alcun motivo per cui Ryanair non possa tornare al 75%-80% della capacità del 2019».
Cosa serve e cosa no
Dalla crisi Covid il mondo dell’aviazione uscirà con le osse rotte. A Malpensa ieri 10 novembre si contavano soltanto 33 decolli nell’arco delle 24 ore. «Se vogliamo recuperare questo settore abbiamo bisogno di tasse e costi aeroportuali più bassi», perché, ha sottolineato O’Leary «in questo business, vince il pricing». Il manager di Ryanair ha ribadito l’impegno della compagnia a «mantenere aerei e piloti, per essere sicuri di riuscire a soddisfare la ripresa della domanda», e si è detto contrario ai test rapidi in aeroporto. «Sono una completa perdita di tempo. Cosa fai quando ottieni esito positivo in aeroporto? Non dovrebbero essere effettuati negli scali, ma almeno 72 ore prima del volo. Le persone dovrebbero arrivare in aeroporto con un test negativo».
Il traffico aereo in Cina è già tornato ai livelli pre-Covid