BUSTO ARSIZIO – «Se penso che Eugenio Vignati critica pesantemente, e neppure tanto velatamente, la giunta che lui stesso ha sostenuto e contribuito ad eleggere, mi vien quasi da sorridere. Non è credibile». Parte da qui la risposta che Valerio Mariani, sinaghino anche lui e presidente del consiglio comunale, dà a Vignati a proposito delle problematiche che affliggono Sacconago. E queste parole sono come la paratia di una diga che si apre e lasciare fluire acqua, che ben presto si fa piena. Ma andiamo con ordine.
«La preoccupazione di Vignati per l’ipotetica esistenza di luoghi di culto non in regola mi stupisce. La questione, infatti, è ben conosciuta dalle forze dell’ordine, compresa la polizia locale. E anche se la cosa è sfuggita al mio concittadino, posso garantire che i controlli e monitoraggi ci sono. Da tempo». E ancora: «Non nego i problemi di Sacconago, ma resto un po’ lì nel vedere che chi si fa paladino di certe situazioni, quando avrebbe potuto cambiare non l’ha fatto. Vignati, infatti, ha sostenuto anche all’ultimo giro elettorale quella coalizione che da 30 anni governa Busto e che lui individua come responsabile dell’abbandono del quartiere».
Il presidente del consiglio poi smette i panni istituzionali e parla da cittadino che vive il proprio rione: «Ad andar dietro alle lamentele senza spirito di osservazione di quella che è la realtà del quartiere si rischia di fare di tutte le erbe un fascio. Sacconago è un quartiere vivo e vitale. E questo grazie, oltre che ai residenti, alle associazioni, alle realtà religiose, culturali, istituzionali che continuano a lavorare. Penso alla parrocchia, all’oratorio, all’associazione commercianti, alla Famiglia Sinaghina e alle nuove cooperative che stanno nascendo, ma anche alle tante iniziative organizzate quali la Patronale, i “sabato di Luglio” e la festa in piazza di settembre. Un elenco lungo che certifica che questo quartiere, oltre che vivo, è una parte sociale pulsante di Busto. Da sempre».