Il prevosto lascia l’assemblea di Mezzana. Polemica col Comune per Sant’Antonino

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Il prevosto abbandona l'assemblea

SOMMA LOMBARDO – Sono bastati pochi minuti, all’inizio dell’assemblea di quartiere a Mezzana, per capire che la chiesa sconsacrata di Sant’Antonino è un tema molto divisivo e che il Comune non ha più alcuna intenzione di acquistarla. Don Basilio Mascetti ha abbandonato la riunione praticamente subito: il tempo di entrare in oratorio e ascoltare l’introduzione del sindaco Stefano Bellaria. «Il prevosto apprenderà le soluzioni non sulla stampa, ma con un incontro per individuare un’alternativa. Come è giusto che sia», le parole del primo cittadino. Tanto è bastato al parroco. Che, dopo una breve discussione con alcuni presenti all’esterno della sala, se n’è andato infastidito.

Amarezze e imbarazzi

La vicenda è nota: fra le ipotesi di perequazione all’interno del Piano attuativo in Variante al Pgt della Secondo Mona è emersa quella di vendere e riqualificare la chiesa sconsacrata, per trasformarla in una sala civica. Ma quando sembrava ormai tutto fatto, ecco il passo indietro dei partiti e delle liste civiche di maggioranza a ormai poche settimane dal voto in consiglio comunale.
L’assemblea ieri ha colto fin dall’inizio l’occasione per avere chiarimenti. La referente di quartiere Vilma Righini ha parlato a nome dei residenti quando ha detto: «Sono state fatte promesse, “carta canta” come dice il prevosto. Esprimo l’amarezza dei mezzanesi. Chiediamo di ripensarci, siamo ancora in tempo».
Immediata la replica di Bellaria (non solo in scia all’uscita sulla stampa di don Basilio, ma anche alle posizioni ribadite in chiesa): «C’è stato imbarazzo da parte del sindaco. Ma troveremo una soluzione, senza i giornali visto il reciproco rispetto. L’obiettivo è lavorare per il bene della comunità e per permettere l’ampliamento dell’azienda. Senza mostrare i muscoli».

Una nuova soluzione

L’ipotesi di riqualificazione della chiesa di Sant’Antonino verrà dunque accantonata. «Per una questione di tempi, che rischierebbero di ostacolare i piani della Secondo Mona. Ma anche per i costi», ha spiegato Bellaria. Ecco perché in municipio sono già al lavoro per farsi trovare pronti al prossimo consiglio comunale, in agenda a inizio luglio. «Ci troveremo anche con don Basilio per parlare delle soluzioni. Sono già tre le proposte individuate». Anche perché gli obiettivi sono chiari e Bellaria li elencati a più riprese. Intanto «è importante non perdere di vista la priorità: garantire che l’azienda possa procedere con il suo sviluppo». Tenendo conto che è indispensabile «cercare un altro intervento perequativo, che consenta anche – nel rispetto delle regole – di far avere risorse alla parrocchia per portare avanti i suoi progetti». Senza dimenticare che «deve trattarsi di un’operazione che sia utile alla collettività».

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