Molestie sul lavoro, 61enne allunga le mani sulla giovane collega: a processo a Varese

di Gabriele Lavagno

VARESE – Il collega di lavoro che allunga le mani e fa domande imbarazzanti viene denunciato e finisce a processo. L’accusa è pesante: violenza sessuale. Davanti ai giudici del collegio del tribunale di Varese c’è la persona offesa, una ragazza di 27 anni. È lei a parlare dei presunti abusi subiti in una azienda della città, ricostruendo la storia del suo breve rapporto lavorativo con l’odierno imputato, un 61enne.

L’avvertimento

«Stai attenta a quel collega, parla solo di sesso». Con questa frase, pronunciata da una dipendente, la giovane, parte civile nel procedimento, dove è assistita dall’avvocato Luca Carignola, fa il suo ingresso in azienda come operaia, nel luglio 2021. Viene assegnata ad un macchinario proprio dall’uomo che da lì in avanti, secondo il consiglio ricevuto, avrebbe dovuto tenere d’occhio. «All’inizio è stato gentile – ha affermato la persona offesa parlando dell’imputato – nei primi giorni mi ha spiegato il lavoro. Poi ha cominciato ad essere più socievole, a fare domande sulla mia vita privata. Voleva sapere la mia età, mi ha chiesto se vivevo da sola o con qualcuno. Nel giro di due settimane le cose sono progressivamente degenerate».

I presunti abusi

«Un giorno ho visto che metteva le mani sui fianchi ad una collega. Poi ha iniziato a farlo anche con me. A volte mi accarezzava le mani, io cercavo sempre di allontanarmi». L’uomo oggi a processo, difeso dagli avvocati Fulvio Anzaldo e Sara Turuani Porretti, all’epoca gestiva il personale nel reparto dove sarebbero avvenuti i fatti, ed era inoltre membro di un sindacato. La giovane, dopo i primi palpeggiamenti, cerca di non perdere il controllo. Litigare con quel collega, visti i ruoli che lo stesso ricopriva – questo è il suo ragionamento – avrebbe potuto costarle il posto di lavoro appena ottenuto. C’è poco tempo per riflettere, perché l’uomo – stando al racconto della persona offesa – torna subito all’attacco: «Mi faceva vedere dei filmati porno mentre lavoravo, diceva cose sconce e chiedeva dettagli sulle mie abitudini sessuali. Una volta mi ha messo una mano all’altezza del seno, sopra al camice. Poi mi ha portato in uno stanzino, mi ha abbassato la mascherina e ha cercato di baciarmi. Io mi sono tolta e ho raggiunto subito gli altri colleghi». Confidandosi con uno di loro, la giovane scoprirà che tempo prima si erano verificati degli episodi identici, con il coinvolgimento di un’altra ragazza.

Le conseguenze

In aula, rispondendo alle domande delle parti, la ragazza ha ricordato l’ansia provata in quel periodo e il timore di perdere il lavoro, quando erano trascorse soltanto due settimane dalla firma del contratto. Il licenziamento, invece, arriverà per il 61enne, dopo la denuncia che lo ha messo nei guai.

varese molestie lavoro processo – MALPENSA24