Mornago approva la variante: in via Stazione un’azienda rigenererà la plastica

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MORNAGO – «Non è stato un consiglio combattuto, da parte dell’opposizione abbiamo trovato condivisione sui punti trattati»: così ha espresso soddisfazione Davide Tamborini, sindaco di Mornago, riguardo alla seduta di giovedì 20 ottobre in cui sono stati approvati il regolamento edilizio comunale e, in particolare, la variante urbanistica per costruire in via Stazione un insediamento produttivo che rigenererà le materie plastiche trasformandole in granulati.

Il marciapiede tra la palestra e Crugnola

Nel primo caso, ha spiegato il primo cittadino, «non c’è stato bisogno di grandi modifiche, sono state più formali che altro perché l’adozione dell’atto è stata preceduta da vari passaggi consiliari e consultazioni di professionisti per giungere a una sua definizione»; quanto invece al progetto presentato dalla società LV Immobiliare Srl, «entro nove mesi dovranno partire gli interventi per sistemare l’area, con tre anni di tempo per completare la struttura in cui Veplastic si occuperà della produzione di granulati plastici. In base all’accordo stabilito con il Comune – ha aggiunto Tamborini – a seguito della concessione spetterà loro anche realizzare un marciapiede di collegamento tra la palestra di via Verdi e il centro di Crugnola.
Non solo è quindi atteso un aumento degli oneri di urbanizzazione in arrivo, ma potranno anche esserci ricadute positive sull’occupazione locale: il complesso – che non comporterà pericoli per la salute perché non si serve di processi chimici – nececessiterà di circa un centinaio di persone che ci lavorino».

Una pista ciclopedonale per il lungo Strona

«Sono punti su cui in assemblea abbiamo scelto una posizione di astensione, cercando di dare vita a un contraddittorio costruttivo», questo il commento di Stefano Biondaro, capogruppo di Libera Mornago. «Riguardo al regolamento edilizio abbiamo avanzato proposte, da valutare in sede di consiglio, sul miglioramento di alcuni aspetti legati al paesaggio e sulle distanze relative ai confini, elementi più tecnici per cui raccogliere osservazioni, nell’ottica di arrivare a un documento condiviso».
Nel caso invece dei lavori in via Stazione «per noi si è trattata più di una presa d’atto: non c’è stata possibilità d’interagire con il procedimento. Ma abbiamo chiesto lo spazio per un percorso ciclopedonale che costeggi il lungo Strona; di lì passerebbe un itinerario importante per l’anello delle Piane Viscontee, in grado di mettere in mettere in collegamento due siti rilevanti per l’Unesco come il Sacro Monte e il Panperduto. E in base al masterplan ci sarebbe la possibilità di destinargli dei risparmi. Auspichiamo ora progetti più sostanziali – non vediamo opere utili di rilancio – e ci riserviamo di valutare concretamente gli sviluppi dei lavori approvati».

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