Omicidio Faraci, Melita prelevata da Fagnano. Sconterà l’ergastolo a Como  

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FAGNANO OLONA – I Carabinieri della Stazione Carabinieri di Fagnano Olona, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di carcerazione emessa dall’Ufficio Esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Milano, nei confronti di Melita Aita, condannata in via definitiva all’ergastolo per la commissione in concorso dell’omicidio del marito Antonino Faraci, avvenuto proprio dieci anni fa, ovvero il 12 aprile del 2014, a Somma Lombardo

Le indagini

Le indagini furono allora condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Varese e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio. Quel giorno, presumibilmente tra le ore 19 e le 19.30, Antonino Faraci era stato rinvenuto cadavere all’interno della propria abitazione di Somma Lombardo. Si scoprirà in seguito, attraverso gli accertamenti medico-legali, che l’uomo era stato ucciso con impressionante efferatezza, utilizzando un’arma da taglio ed altri oggetti.
Le complesse indagini consentirono di individuare i colpevoli nella moglie, allora 65 enne e in due uomini, di nazionalità tunisina, rispettivamente allora di 38 e 37 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del delitto di omicidio aggravato e del reato di simulazione di reato poiché, per nascondere le tracce e sviare le indagini, simularono la commissione di una rapina all’interno dell’abitazione della vittima, mettendo artatamente in disordine alcuni cassetti ed oggetti contenuti in diverse stanze della casa.

Il processo 

La donna venne tratta in arresto il 19 aprile 2014, ovvero appena una settimana dopo l’omicidio, in esecuzione della conseguente Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio. I due uomini scapparono, invece, in Tunisia subito dopo l’omicidio, non venendo più rintracciati.
Il lungo e complesso iter giudiziario lungo ha visto i tre condannati all’ergastolo in primo grado, assolti in un primo appello, nuovamente condannati all’ergastolo nel secondo appello, celebrato in seguito del ricorso della Procura Generale di Milano (ad esclusione del 37 enne, per il quale è stata confermata l’assoluzione). Ora, in seguito al rigetto del ricorso della Corte Suprema di Cassazione dello scorso 26 marzo 2024, la sentenza di condanna nei confronti della donna è divenuta definitiva. Per tale motivo, ieri 12 aprile è stata data esecuzione all’Ordine di Carcerazione e la donna è stata associata alla Casa Circondariale di Como, ove dovrà espiare la pena dell’ergastolo.

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