Patto Acof-Uyba per un college stile USA a Busto. E una nuova palestra per il volley

BUSTO ARSIZIO – Un college sportivo sul modello americano: è il sogno di ACOF, la realtà formativa fondata da Olga Fiorini a Busto Arsizio che ormai da anni è pioniera nel settore con il suo liceo dello sport intitolato a Marco Pantani. Le basi per renderlo realtà sono state gettate con l’apertura di tre spazi dedicati agli studenti all’interno della e-work Arena di viale Gabardi, nell’ambito di una collaborazione con Uyba Volley che dura ormai da tempo. E che punta a concretizzarsi con un’altra opera ambiziosa: una nuova palestra per ampliare i numeri della “cantera” del club presieduto da Giuseppe Pirola.

Il progetto

Un progetto che unisce studio e sport con un respiro internazionale. Dentro la e-work Arena di Busto Arsizio, il tempio della pallavolo femminile targata UYBA, ha preso forma un piccolo sogno, che vorrebbe essere solo la base di un progetto ancora più grande e ambizioso. In viale Gabardi ACOF Olga Fiorini ha infatti allestito tre spazi dedicati ai propri studenti iscritti ai due indirizzi sportivi presenti nell’offerta formativa. Un’opportunità che sposa perfettamente la filosofia e le ambizioni dei vertici di UYBA, la società cittadina di pallavolo femminile che non smette di affiancare iniziative di carattere socioeducativo al proprio impegno agonistico. Così la partnership – ribadita nell’ultimo incontro fra i direttori della scuola Mauro e Cinzia Ghisellini, con l’Ad Gianluigi Viganò e il presidente Giuseppe Pirola per UYBA – guarda ora allo sviluppo di una proposta che abbia una visione internazionale.

Il primo step

Le condizioni per provarci ci sono. Il quartier generale di ACOF si trova nella vicina via Varzi, a poche decine di metri dall’impianto, e lì la crescita di iscritti e progetti non si arresta. Mauro e Cinzia Ghisellini – in accordo con la stessa UYBA e con il Comune – hanno dunque messo a punto delle aule in cui i giovani del Liceo Scientifico e dell’Istituto Professionale Sportivi intitolati a Marco Pantani possano trasferirsi a turno durante i vari giorni della settimana per svolgere sia le lezioni in classe, sia le ore di educazione fisica, in una cornice adeguata e prestigiosa. «Possiamo dire di aver posto le basi per realizzare il sogno di un college sportivo sul modello americano, in cui i giovani studiano e fanno attività fisica in un luogo perfettamente attrezzato, suggestivo, evocativo», spiega Mauro Ghisellini. «Per ora si tratta di un primo passo, decisamente importante perché ci permette di organizzare al meglio le lezioni e di predisporre tutti i progetti correlati, ma il nostro sguardo è rivolto ad obiettivi superiori».

La scuola media sportiva

L’idea di impostare una scuola a carattere sportivo, sperimentata da ACOF dal 2004, si è dimostrata talmente vincente da richiamare sempre più adesioni e da essere replicata in molte altre città. Eppure, il modello originale, quello cioè del “Pantani” di Busto, ha mantenuto solida la propria credibilità e la leadership, richiamando tantissimi campioncini di ogni sport, resistendo nel tempo e anzi mettendo radici più forti, sino a duplicare pochi anni fa la propria offerta, attraverso l’introduzione del percorso professionale accanto a quello liceale e scientifico. «Sfruttando la nostra esperienza – rivela Cinzia Ghisellini – da quest’annata scolastica abbiamo messo a punto anche la Middle School+Sports all’interno di The International Academy, raccogliendo la richiesta giunta da famiglie e club di avvicinare i ragazzi alla pratica sportiva, dunque a un modello educativo impostato alla salute e al benessere, fin dalle scuole medie. L’esigenza era davvero forte ed è questo un altro progetto per il quale ci poniamo come capofila e in cui crediamo parecchio».

La scuola al palasport

L’allestimento delle aule alla E-Work Arena ha dunque rappresentato solo la logica e naturale evoluzione di un percorso che non si vuole fermare. «Noi eravamo presenti con i nostri studenti nel palasport già più di quindici anni fa, quando l’impianto era considerato una sorta di cattedrale nel deserto e contribuimmo ad evitare che si degradasse – ricorda Cinzia Ghisellini – poi, con l’arrivo benefico della grande pallavolo, le cose sono cambiate e anche le prospettive si sono modificate, permettendoci adesso di compiere un ulteriore investimento. Siamo certi che il connubio fra mondo della scuola e quello delle società sportive, in questo caso un team professionistico e d’avanguardia, rappresenti un elemento imprescindibile. In più va detto che la pallavolo è uno sport in cui emergono con prepotenza lealtà e rispetto, per questo motivo sposa alla perfezione i nostri valori». L’obiettivo è dunque puntare a costruire una struttura che saldi il rapporto fra scuola e società sportiva. Come hanno spiegato anche Viganò e Pirola nell’ultimo incontro, per UYBA è essenziale ribadire l’attenzione al sociale e l’impegno in favore dei giovani e del loro benessere, sfruttando al massimo la vetrina agonistica, la forza comunicativa dei propri testimonial e la possibilità di stringere partnership sempre più qualificanti.

Una nuova palestra

Al “Pantani”, annunciano da via Varzi, gli iscritti sono stati così numerosi da permettere di comporre ben quattro classi prime, due per ogni indirizzo. Non era mai successo. Così come non era mai accaduto di allestire delle aule scolastiche nel cuore del palasport. Mirando sempre più in alto. E il presidente della Uyba Giuseppe Pirola, nell’intervista concessa nel Magazine che verrà distribuito domani, 29 ottobre, alla e-work Arena, rivela la volontà di realizzare una nuova palestra insieme ad ACOF per contrastare la carenza di spazi per le squadre giovanili delle Farfalle.

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