Pedopornografia: arrestato 32enne grazie a perquisizione “virtuale”

MILANO – Oltre 700 video a sfondo sessuale ritraenti minori, di età verosimilmente compresa tra i 4 e i 16 anni, è la sconvolgente “biblioteca” custodita in cloud da un 32enne italiano, arrestato dai carabinieri di Milano Porta Magenta, con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo è anche accusato di aver diffuso alcuni di questi video con circa cento persone, per “intrattenimento” in chat erotiche.

La denuncia e le indagini

L’inchiesta dei carabinieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla Procura del capoluogo lombardo, ha preso il via dalla denuncia di una donna, la quale si è presentata in caserma, affermando di essere stata contattata da un uomo che, per “solleticare la sua curiosità” e “ottenere un incontro di natura sessuale a pagamento a casa sua, le aveva inoltrato dei video pornografici ritraenti delle minori. Immediata la caccia all’uomo attraverso una attenta e meticolosa analisi informatica, che ha portato i carabinieri all’identificazione del pedofilo.

La perquisizione “silenziosa”

Attraverso una innovativa tecnica di perquisizione informatica, di fatto silenziosa, i militari hanno accertato la detenzione dello sconvolgente materiale su un cloud virtuale. A seguito delle indagini il GIP di Milano ha emesso un’ordine di custodia cautelare in carcere per l’uomo, il quale è stato prelevato dal suo appartamento e portato in carcere a San Vittore.

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