Piazza Pulita, la Lega chiede a Nordio di mandare gli ispettori al Tribunale di Busto

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Il Tribunale di Busto Arsizio nel mirino della Lega per l'inchiesta Piazza Pulita

BUSTO ARSIZIO – Processo Piazza Pulita. La Lega chiede al ministro Carlo Nordio “di valutare un’iniziativa ispettiva sui magistrati di Busto Arsizio”. Il motivo? L’assoluzione in appello dell’ex sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus e degli assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini. In primo grado, i tre amministratori, erano stati condannati dal Tribunale bustocco con l’accusa di aver truccato concorsi per posizioni dirigenziali in Municipio e in alcune società ad esso collegate. A Fratus, primo cittadino espresso dal Carroccio, era stata contestata anche la corruzione elettorale durante il ballottaggio.

Il 19 gennaio scorso, a tre anni e mezzo dal loro arresto, i tre sono usciti senza macchia con la sentenza di assoluzione con formula piena della Seconda sezione della Corte d’appello milanese. Un procedimento penale per presunto malaffare politico come se ne sono visti mille e più nel nostro Paese, che aveva scosso l’opinione pubblica, finito senza che gli imputati fossero dichiarati colpevoli. Uno sbocco giudiziario che può anche far discutere proprio in virtù del clamore mediatico della vicenda giudiziaria fin dal suo inizio e per la notorietà e gli incarichi istituzionali delle persone coinvolte e, soprattutto, per le conseguenze personali, professionali e politiche che per loro sono derivate.

“Una carriera distrutta”

Ora la Lega, che fin dalla sentenza di condanna si era schierata in difesa di sindaco e assessori, affonda il colpo, quasi sospettasse procedure men che corrette della magistratura di largo Giardino. Come informano le agenzie, sono i deputati lombardi del partito di Salvini a sottoscrivere l’interrogazione al guardasigilli: Fabrizio Cecchetti, tra l’altro segretario regionale leghista, Igor Iezzi e Luca Toccalini non usano perifrasi. Scrivono: “Una carriera distrutta, la privazione della libertà personale e una Giunta, democraticamente eletta, mandata a casa da un’inchiesta rivelatasi un buco nell’acqua non possono passare inosservate”.

Rimane aperto il secondo filone

Da qui la richiesta dell’invio degli ispettori ministeriali per valutare l’operato dei magistrati di Busto Arsizio. E’ nelle loro facoltà, ci mancherebbe. Se però qualcuno osservasse che sullo sfondo si intravedono obiettivi diversi dalla semplice richiesta di “andare a vedere” l’eventuale errore giudiziario, beh, sarebbe altrettanto plausibile, dato il contesto politico del momento. Tanto più che nell’inchiesta Piazza Pulita rimane aperto un secondo filone, nel quale non sono imputati né Fratus, né Cozzi, né Lazzarini, ma che trae origine proprio dall’inchiesta  principale.

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