«Priorità lavoro e più vicini alla gente». A Varese Bonaccini porta la sua idea di Pd

VARESERiempie il Teatro Santuccio e catalizza l’attenzione dei militanti varesini per oltre mezz’ora. Stefano Bonaccini (nel video sotto l’intervista) parla della sua idea di Pd raccogliendo applausi da una platea che conta tra gli spettatori anche il sindaco Davide Galimberti e l’assessore Andrea Civati, il senatore Alessandro Alfieri e i candidati alle regionali Astuti, Carignola, Bernardoni, Papalia e Verga.

Un partito che sappia parlare a tutti

Bonaccini parla di un partito che deve comunicare meglio. «Dobbiamo farci capire sia da chi ha due lauree che da chi non ha potuto studiare. Togliamoci questa percezione che diamo, di troppa puzza sotto al naso. Non siamo superiori moralmente a nessuno». Quindi ripete quello che è diventato un mantra della sua corsa per le primarie. «Se diventerò segretario cambierò subito il gruppo dirigente. Non voglio fare il partito dei sindaci, sarebbe riduttivo. Ma non voglio che il gruppo dirigente tenga esclusi gli amministratori. Nessun altro partito ha una squadra così come noi nei comuni. Le stesse persone che non ci votano alle politiche ci votano alle amministrative. Se divento segretario – dice alla platea – la prossima volta i candidati al parlamento li sceglierete voi con le primarie. Non sono lo strumento perfetto, ma se dobbiamo sbagliare candidati li sbagliamo tutti insieme».

Sanità e lavoro

Sulla proposta di cambiare nome al Pd dice che «rischiamo di guardare alla forma e non alla sostanza. Il punto non è come ci chiamiamo ma quello che facciamo». Poi la sanità. «Il modello lombardo per metà è privato, non è la sanità che ho in mente io per il paese». Quindi il lavoro e la precarietà. «Deve diventare la nostra ossessione. Ci sono migliaia di ragazzi che lavorano per 3-4 euro all’ora: è una vergogna che va cancellata. Se divento segretario la prima battaglia sarà una legge di iniziativa popolare per introdurre il salario minimo legale per chi non ha la contrattazione collettiva». Sulla famiglia sottolinea che la sinistra deve iniziare ad occuparsi di politiche della natalità e che gli asili nido devono essere universali e gratuiti per tutti. «Vorrei un Pd combattivo che discute nella società», aggiunge. Sull’ambiente «serve una transizione ecologica ma non una decrescita, ci vuole una crescita» (nel video sotto i passaggi principali del suo intervento).

I voti alla destra

«Lo dico agli amici del Cinque Stelle e del Terzo Polo – dice poi soffermandosi sulla politica nazionale – cominciate a fare un po’ di opposizione al Governo Meloni invece di farla tutti i giorni al Partito Democratico. Combattiamo contro i tagli alla sanità pubblica: facciamo almeno questa battaglia insieme». E sulla perdita di voti alle ultime elezioni Bonaccini invita a riflettere sulle tante persone che hanno sempre votato a sinistra ma le ultime volte hanno votato Salvini o Meloni. «Non è gente che è diventata di destra: non ha più fiducia in noi. Siccome di là ha votato la maggioranza di chi non sta proprio bene in questo paese dobbiamo interrogarci». La chiusura sull’idea di Pd e di sinistra. «Io sono un uomo di sinistra ma se la sinistra deve essere minoritaria, ideologica e identitaria io di quella sinistra non so cosa farmene. Ma soprattutto serve una sinistra pragmatica, che quando dice una cosa finalmente la torni a fare».