REBELOT DELLA VALSERIANA: “Ci manca un rigore: meritavano la vittoria”

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Andrea Beltrami 

Pareggio ingiusto per la Dea sul campo della capolista Inter. A San Siro finisce 1-1.
Atalanta schiacciante e dominatrice in casa della capolista: capolista che ha pareggiato con un solo tiro in porta, con gioco pressoché inesistente se non frutto di difesa (catenaccio a dir poco) e contropiede con palla a Lukaku (100 kg di muscoli, provare a sfidarlo..). Per capirci diamo due statistiche: 63% di possesso palla per la Dea e 0 corner in 90’ per l’Inter.
Partita decisa da molti episodi: al gol di Lautaro risponde Gosens, dopo una traversa clamorosa del Papu e da un palo ancora più clamoroso (sarebbe stato un euro gol) di Malinovskyi. Prima di tutto ciò il clamoroso rigore, con annessa espulsione per fallo da Chiara occasione da gol, non concesso agli orobici: Lautaro trattiene la gamba di Toloi da terra a 1 metro dalla porta sguarnita. Rocchi, miglior arbitro italiano a parere di molti, come contro la Juve a Bergamo, non va nemmeno a rivederlo al var…
L’episodio chiave però è il rigore sbagliato da Muriel a partita ormai conclusa, con la bella parata di Handanovic e la maledizione penalty che a Bergamo regna sovrana. Due punti persi e pareggio (prima della partita chiunque avrebbe firmato) strettissimo alla squadra di Gasp, che ha espresso una qualità di gioco incredibile e che farà riflettere in molti che hanno goduto di questo spettacolo, il mediocre di Conte in primis..
Oltre al rigore e rosso non concessi nel primo tempo è clamoroso pensare come il primo ammonito interista sia Sensi al minuto 63. Mentre ogni fallo degli ospiti era giallo senza discussione: oramai siamo abituati a tutto.
Il rammarico è grande: avere in mano le chiavi del successo e sprecarle a partita terminata dal dischetto con lo specialista. Per il resto i bergamaschi possono sorridere, anzi; la Dea esprimi il più bel calcio in Italia, e la gara di stasera ne è la dimostrazione. Il futuro non può che essere roseo, in attesa di qualche colpo da Champions dopo il gran ritorno del figliol prodigo Mattia Caldara.

Rebelot della VALSERIANA Malpensa24