Regionali, tensione nel centrodestra. Santanché: «Non decide solo Salvini»

MILANO – «Non può decidere sempre e solo Salvini». Sulla delicata scelta del candidato del centrodestra alle elezioni regionali del 2023 irrompono le dichiarazioni di Daniela Santanché, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia. Rilasciate oggi, non a caso, alla presentazione dell’ennesimo “nuovo acquisto” del suo partito in Lombardia, il sindaco del comune bresciano di Agnosine Giorgio Bontempi, ex leghista passato nella fila dei “Fratelli” di Giorgia Meloni.

FdI protagonista

«Non so quali siano le intenzioni del presidente Fontana, non sappiamo ancora se lui vorrà candidarsi, nel caso faremo una riflessione, ma Fratelli d’Italia ha un suo candidato». Lo ha detto in modo chiaro e netto, la coordinatrice regionale del partito di destra Daniela Santanché, alla domanda sulla scelta del portacolori del centrodestra alle prossime elezioni in Lombardia nel 2023. «Fontana ha tutta la nostra stima e vicinanza politica e umana, dobbiamo capire cosa farà, ma noi siamo pronti e il nome giusto ce lo abbiamo». E aggiungendo che «non può sempre e solo decidere Salvini». A conferma di quanto rivelato a Milano dalla leader Giorgia Meloni non più tardi dello scorso novembre, parlando sempre delle regionali: «Fratelli d’Italia intende avere un ruolo da protagonista».

L’identikit

«Donna o uomo non lo dico, se no per voi sarebbe troppo facile indovinare – ha aggiunto Santanché, incalzata dai cronisti ad Agnosine – sarà una persona competente che da molti anni si occupa di politica, che conosce bene i meccanismi. Siamo consapevoli di avere un candidato pronto alla sfida della Regione Lombardia che è molto importante». Subito è scattata, inevitabile, la corsa a decifrare le parole sibilline della coordinatrice di FdI. Soprattutto per capire se i “meloniani” lombardi intendano proporre un proprio uomo (o donna) oppure sostenere un candidato non di area ma gradito, Come potrebbe essere la vicepresidente Letizia Moratti, che la stessa leader Giorgia Meloni aveva incontrato alla vigilia della partita per il Quirinale. La Lega da parte sua, oltre a non escludere un Fontana-bis, sarebbe pronta a mettere sul tavolo del centrodestra un nome autorevole come quello dell’attuale ministro del turismo Massimo Garavaglia.

Le reazioni

Altrettanto inevitabile, le parole di Daniela Santanchè hanno suscitato molte reazioni nel mondo politico lombardo. Se fuori dalla coalizione il MoVimento 5 Stelle parla di «faida nel centrodestra», gli alleati non hanno preso benissimo la fuga in avanti della coordinatrice di Fratelli d’Italia. «Se a un anno dalle regionali si comincia già a parlare di candidati di partito e non di coalizione cominciamo male – la critica del capogruppo di Forza Italia al Pirellone Gianluca Comazzi – il candidato governatore non spetta a questo o a quel partito: sarà frutto di una scelta unitaria da parte di tutte le forze del centrodestra. Le ultime amministrative a Milano sono l’esempio evidente del fatto che quando prevalgono i personalismi non si va da nessuna parte». Stop a Santanchè anche dalla Lega, che continua a rivendicare la primogenitura “naturale” sul candidato presidente. «Ricordiamo a tutti che la Lega è ampiamente il primo partito del centrodestra in Lombardia, per cui tocca a Matteo Salvini fare la sintesi e avere l’ultima parola sul candidato in Lombardia – affermano Fabrizio Cecchetti ed Eugenio Zoffili, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier – pertanto a tempo debito ne parleremo, ma adesso noi pensiamo solo a lavorare per i cittadini lombardi e il territorio lombardo e lasciamo agli altri il tempo perso per rivendicare posizioni o candidati».

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