Ritorno a scuola a settembre, i genitori di Varese: «No a Dad e green pass per sport»

scuola Varese

VARESE – Tra meno di un mese, il 13 settembre, gli studenti torneranno in classe in provincia di Varese, ma le indicazioni giunte fin qui dal Governo non trovano il favore di “Prima a scuola Varese e provincia”. Il gruppo di genitori varesini, che nei mesi scorsi si erano battuti contro l’utilizzo della didattica a distanza, auspicano un rientro in presenza senza nuovi ricorsi alla Dad e sono contrari all’obbligo di green pass per le attività sportive extrascolastiche. Altro punto contestato l’utilizzo della mascherina alle elementari.

Le misure del Governo

Il decreto legge 111 dello scorso 6 agosto ha individuato una serie di misure per la ripresa delle attività scolastiche e universitarie, scatenando diverse reazioni negative da parte dei genitori, a livello nazionale come in ambito locale. A Varese si sta occupando del tema “Prima a scuola Varese e provincia”, gruppo di genitori che già lo scorso anno si era mobilitato con numerose iniziative, dalla manifestazione ai Giardini Estensi per la riapertura delle scuole in presenza ad un ciclo di webinar dedicato alla didattica a distanza. La realtà varesina fa parte della Rete Nazionale Scuola in Presenza, che nelle scorse ore ha scritto una lettera alle più alte cariche italiane ed europee manifestando una serie di dubbi sulle norme previste dal decreto legge.

Il rischio Dad c’è ancora

Il primo punto contestato è relativo alla didattica a distanza. Il decreto legge infatti non esclude la possibilità che la Dad possa tornare ad essere applicata, lasciando ai presidenti di Regione la facoltà di poter chiudere le scuole nelle zone arancioni e rosse. Per i genitori varesini c’è dunque un rischio concreto del ritorno all’applicazione della Dad. «A differenza dei proclami del ministro Bianchi e di Mario Draghi il decreto in realtà lascia invariata la situazione rispetto allo scorso anno – commenta Silvia Vitiello, referente di Prima a scuola Varese e provincia – dopo che per un anno e mezzo sono stati chiesti ai ragazzi sacrifici che non avevano nessuna base scientifica si continuano a imporre limitazioni anche pesanti».

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Green pass per lo sport

Il secondo aspetto che Prima a scuola Varese contesta è l’obbligo di green pass previsto per la partecipazione alle attività sportive extrascolastiche al chiuso, come indicato dalle linee guida aggiornate in seguito al decreto legge 105 del 23 luglio. «Ci sembra un po’ esagerato – continua la referente – che un ragazzo non vaccinato non possa effettuare attività di scuola basket o calcio. Anche nei paesi dove il green pass è previsto, come la Francia, il green pass sotto i 18 anni non è richiesto, almeno fino al 30 settembre».

La questione mascherine

Infine la questione delle mascherine: nel decreto legge permane l’obbligo del loro utilizzo in classe per tutti gli alunni, dai sei anni compiuti. Un altro aspetto contestato dalla rete nazionale e dal gruppo varesino. «Noi oggi siamo uno dei pochi paesi europei che impone la mascherina anche alle elementari – osserva Silvia Vitiello – in tanti stati all’estero si usa solo dai 12 anni».