Rivolta dei detenuti al carcere di Busto, dieci guardie medicate in ospedale

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BUSTO ARSIZIO – Hanno trasformato il carcere di Busto Arsizio in un inferno di fiamme e fumo. Per diversi minuti, questa mattina, tre detenuti nordafricani hanno tenuto in scacco il penitenziario, rendendosi responsabili di danni alla struttura e del ferimento di dieci poliziotti della penitenziaria, intervenuti per placare la rivolta. Per alcuni minuti una delle sezioni del carcere di Busto è sembrata più un set cinematografico di Hollywood, con scene che parevano tratte da un film. Ma purtroppo era tutto terribilmente vero. La rivolta, stando alle prime informazioni, è esplosa in seguito a una banalissima lite tra due detenuti. Durante l’ora d’aria i due si sarebbero azzuffati: uno dei contendenti, malmenato, è finito in ospedale.

Bombolette come lanciafiamme

L’altro, un giovane di 29 anni, egiziano, ha innescato il pandemonio pochi minuti più tardi, dopo aver appreso che in seguito alla scazzotata avrebbe cambiato cella e sezione. A quel punto, contrariato, è andato su tutte le furie sobillando gli animi di altri detenuti che per fortuna in quel momento si trovavano già in cella, altrimenti la situazione poteva essere persino più devastante. Fatto sta che in pochi istanti è accaduto di tutto: l’egiziano si è fatto consegnare attraverso le sbarre delle bombolette da campeggio piene di gas, utilizzate per riscaldare i cibi, trasformandole in una specie di lanciafiamme con le quali ha inondato la sezione, minacciando le guardie che si sono subito attivate per neutralizzarlo. Scene che hanno ricordato il film di Van Damme, “Hell, esplode la Furia”, con i detenuti scatenati. Ben dieci agenti sono finiti all’ospedale: uno ha riportato una frattura guaribile in 45 giorni, un altro lesioni per una ventina di giorni. Gli altri sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere anche a causa del fumo inalato.

Il direttore: “Fatti gravissimi”

La calma è stata riportata in tarda mattinata, ma si sono vissute scene di panico vero. Senza il tempestivo intervento da parte degli agenti, la situazione sarebbe ulteriormente degenerata. “In 26 anni di servizio qui a Busto Arsizio – ha spiegato il direttore, Orazio Sorrentini – non avevo mai assistito a fatti così gravi. Un elogio agli agenti che sono intervenuti mantenendo grande lucidità e sangue freddo in una situazione molto complicata. Abbiamo individuata i tre responsabili che nelle prossime ore verranno trasferiti in un altro carcere”.

Palumbo: “Siamo a fianco dei servitori dello Stato”

angelo palumbo2Della vicenda ne ha parlato anche il consigliere regionale Angelo Palumbo (Forza Italia) in fase di apertura della Commissione situazione carceraria lombarda: “Esprimo la massima solidarietà istituzionale e personale agli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Busto Arsizio rimasti feriti nel corso della rivolta scoppiata quest’oggi all’interno del penitenziario bustocco. Come componente della commissione speciale situazione carceraria di Regione Lombardia metterò in campo ogni strumento utile per tutelare dei servitori dello Stato in quanto non è concepibile che nel 2018 si verifichino ancora situazioni come quella di oggi che ha messo a rischio l’incolumità degli agenti che vivono ogni giorno, la vita del carcere. Auspico, altresì, che dal governo centrale si accelerino il più possibile gli accordi con i paesi africani e comunque extraeuropei per giungere quanto prima al rimpatrio dei cittadini extracomunitari in quanto sussiste pesantemente un problema innegabile di sovraffollamento delle carceri.
Già la scorsa primavera nel corso di una visita alla casa circondariale di Busto Arsizio la questione della tutela, salvaguardia e disparità di trattamento degli agenti era stata sollevata sia da me che dall’europarlamentare Lara Comi: oggi il tema è ancora più urgente ed attuale ed occorrono azioni tempestive ciascuno per le proprie competenze”.

Monti: “Faremo capire che la pacchia è finita anche lì”

Sulla rivolta al carcere di Busto Arsizio interviene infine il consigliere regionale Emanuele Monti (Lega):  “Una situazione inaccettabile. Porteremo il caso nelle istituzioni, chiedendo il diretto interessamento del nostro Governo nazionale. La pacchia è finita anche per chi crede che scontare una pena sia una sorta di vacanza. È chiaro che il nostro Governo eredita, anche sulla situazione carceraria, la pessima gestione degli esecutivi nazionali precedenti a firma Pd. Tuttavia anche in questo caso le cose cambieranno. Come consigliere regionale rappresentante della provincia di Varese sarà mio impegno tenere monitorata la situazione”.

Cassani: “Spero in pene severe”

Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, si augura pene severe, “ma soprattutto il rimpatrio di questi detenuti extracomunitari che oggi hanno scatenato l’inferno nel carcere di Busto ferendo dieci agenti della Penitenziaria”.  E aggiunge: “Proprio giovedì scorso ho incontrato il direttore del carcere per valutare possibili lavori socialmente utili per i detenuti in città. La nostra volontà, nonostante l’episodio di oggi, è comunque quella di continuare con progetti di reinserimento nella società perché siamo certi che non tutti i soggetti detenuti meritano di rimetterci per colpa di qualche nordafricano”.

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