Rogora (Lega) spinge Antonelli a Roma: «Se ha l’occasione, farebbe bene a Busto»

Max Rogora e il sindaco Emanuele Antonelli

BUSTO ARSIZIO – «Il sindaco Antonelli in Parlamento? Io lo spero e me lo auguro. Perché Busto ha bisogno di essere rappresentata a Roma. Come non è successo negli ultimi anni». A fare outing a favore della candidatura al Senato (o alla Camera) di Emanuele Antonelli per Fratelli d’Italia è un leghista, Max Rogora. Che, come da sua abitudine, parla senza peli sulla lingua e senza troppi tatticismi di partito. «Chiunque, se avesse davvero la possibilità di fare il senatore, ci andrebbe di corsa – sostiene il consigliere del Carroccio – e sono convinto che di cose utili per Busto, e non solo anche per tutta la provincia di Varese, Antonelli ne potrebbe fare tante».

Candidatura sì o no?

Il giochino di sfogliare la margherita candidatura sì-candidatura no per il sindaco Emanuele Antonelli continua a tenere banco in città e Max Rogora, ex assessore e attualmente consigliere comunale, “vota” per il Sì: «Auguriamoci che ci sia questa possibilità, perché non è detto che ci sia, di riuscire a mandare in Parlamento un esponente di Busto Arsizio, un sindaco, che di cose ne fa, pur con il suo carattere, e lo ha dimostrato ampiamente in questi sei anni con le sue giunte».

I precedenti

Rogora fa riferimento ad un altro storico sindaco che salì i gradini della politica nazionale fino ad arrivare a Roma, Gian Pietro Rossi. «Ai suoi tempi credo che abbia ottenuto qualcosa di importante per la città, con il suo ruolo di senatore – sostiene il consigliere leghista – contrariamente ad altri deputati e senatori in carica negli ultimi anni, che probabilmente nemmeno i loro vicini di casa sapevano che erano in Parlamento. Hanno avuto, con una fortuna enorme, una grossissima opportunità ma non hanno tenuto in alto il nome di Busto Arsizio e sono riusciti a concretizzare poco o nulla a favore della città e del territorio».

Quali conseguenze?

Invece Antonelli, agli occhi di Max Rogora, «potrebbe fare bene a Busto con un posto al Senato». Circostanza che poi riaprirebbe una partita elettorale in città, che potrebbe rimescolare le carte, nascondendo anche delle insidie sia per il centrodestra, che non va proprio dappertutto d’amore e d’accordo come ai tempi delle amministrative dello scorso autunno, sia per la stessa Lega, che infatti a Busto non sembra vedere con particolare entusiasmo un’eventuale chiusura anticipata della consigliatura. Ancora presto per capire se ci sarà una vera possibilità, intanto però il giochino inizia ad appassionare.

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