Rottura Fontana-Moratti, le reazioni. Lega: «Giunta più forte. Meglio Bertolaso»

MILANO – Un terremoto politico in Lombardia dopo le dimissioni del vicepresidente e assessore al welfare Letizia Moratti, in polemica con la giunta Fontana, e la sua pronta sostituzione con il commissario alle vaccinazioni Guido Bertolaso. Nel centrodestra volano gli stracci nei confronti di Letizia Moratti, che per la Lega «ha gettato la maschera, solo per la “cadrega”», mentre si plaude alla nomina di Bertolaso, che adesso si scopre essere stato «di fatto il vero assessore per mesi», per sminuire il ruolo dell’ex vicepresidente. Ma da Fratelli d’Italia per ora nessuna dichiarazione. Sul fronte dell’opposizione, il senatore varesino Alessandro Alfieri invoca «un’alternativa che unisca moderati e sinistra riformista», mentre la deputata Maria Chiara Gadda vede nel Terzo Polo la risposta. Con o senza Moratti?

La Lega: «Meglio Bertolaso»

«Prendiamo atto che Letizia Moratti ha gettato la maschera e ha scelto di sganciarsi dalla giunta regionale di centrodestra per preparare la sua candidatura con la sinistra in cerca di una poltrona cui ambiva da mesi – affermano Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale lombardo della Lega Salvini Premier, e Roberto Anelli, capogruppo leghista in Consiglio Regionale lombardo – finale scontato, per cui buona fortuna alla Moratti per la sua caccia alla “cadrega” desiderata: la lasciamo volentieri al PD e alla sinistra. Voltiamo pagina e andiamo avanti a lavorare nell’interesse dei cittadini lombardi». La Lega lombarda plaude alla scelta di Fontana di assegnare le deleghe della sanità e del welfare a Guido Bertolaso: «Di fatto il vero assessore per mesi – per Cecchetti e Anelli – una persona capace, competente e di indubbio valore, ha lavorato in prima linea nella prima ondata della pandemia, aprendo tra le altre cose anche l’ospedale in Fiera, e ha poi impostato il perfetto piano vaccinale che lo scorso anno ha consentito alla Lombardia di essere la Regione più efficiente nel somministrare le tre dosi vaccinali. Da oggi la giunta lombarda è ancora più forte».

Gualandris (Lega): «Tutto e solo per la candidatura»

«Un divorzio voluto da Letizia Moratti solo per la candidatura alle prossime regionali – sottolinea il commissario provinciale della Lega Stefano Gualandris – e aggiungo, non un bel biglietto da visita per un amministratore pubblico che lascia il proprio mandato incompiuto. Detto questo credo che le dimissioni di Letizia Moratti non vanno a intaccare la fiducia del centrodestra in Attilio Fontana che sarà il nostro candidato. Oggi ancor più di ieri con anche Fratelli d’Italia che hanno sgomberato il campo da ogni possibile dubbio». Il commissario provinciale della Lega in Provincia di Varese poi aggiunge: «Vorrei solo dare atto alla Moratti di aver riconosciuto il grande lavoro fatto da Regione sia sul fronte della lotta alla pandemia sia sul tema sanitario».

Forza Italia sta con Fontana

Rivendica la sostituzione il gruppo regionale di Forza Italia, in una nota in cui si legge che «il Presidente Silvio Berlusconi, insieme ai leaders della coalizione e al Presidente Fontana, ha trovato in Guido Bertolaso il profilo più indicato per ricoprire il ruolo di assessore alla sanità di Regione Lombardia». Si toglie qualche sassolino dalla scarpa il predecessore di Letizia Moratti, l’ex assessore al welfare Giulio Gallera: «La campagna vaccinale ha funzionato grazie a Guido Bertolaso che ha studiato la campagna vaccinale di massa – le parole del consigliere regionale azzurro ad Affaritaliani.it – Bertolaso, vorrei sottolinearlo, è la persona che io ho chiamato a fare l’Ospedale in Fiera. Lui è l’uomo giusto, è una scelta giustissima e azzeccata. Moratti ha continuato il mio operato, con molte più risorse rispetto al PNRR. Oggi criticare il lavoro fatto da lei è bizzarro».

Cosentino elogia «la pazienza di Fontana»

Anche il consigliere regionale della Lista Fontana Giacomo Cosentino segue la linea del suo presidente: «Le valutazioni della dottoressa Moratti appaiono dunque del tutto infondate e decisamente pretestuose, finalizzate, come ormai evidente, ad abbracciare nuovi amici e compagni nel campo del centrosinistra. Va detto che solo la pazienza e il senso di responsabilità del Presidente Fontana, che per questo va ringraziato, hanno evitato fino ad oggi soluzioni traumatiche per la Lombardia in un momento in cui l’Italia si stava dando un nuovo governo».

Alfieri (PD): «Ora moderati e riformisti insieme»

Guarda alla sfida elettorale il senatore del PD Alessandro Alfieri: «Le dimissioni di Letizia Moratti confermano che il governo della Lombardia si sta spostando sempre più a destra. Non ci sono più i moderati e la gestione della regione è sempre più in mano ai sovranisti. Esattamente in linea con quanto avviene a Roma, dove i primi provvedimenti del governo di Giorgia Meloni, a partire da quello che riammette i medici no vax in servizio, confermano questa deriva identitaria. Ora sta a noi costruire l’alternativa unendo moderati e sinistra riformista». E il segretario del PD lombardo Vinicio Peluffo risponde così alle allusioni del presidente Fontana sulla candidatura di Moratti per il centrosinistra: «Moratti dimettendosi ha dato ragione all’opposizione e oggi il tema è che quel centrodestra è esploso. Fontana è inutile che butti la palla dall’altra parte».

Gadda e Del Barba (IV): «Fallimento giunta Fontana»

«Le dimissioni odierne di Letizia Moratti certificano ancora una volta quello che per noi è chiaro da tempo e che i cittadini lombardi stanno purtroppo provando sulla loro pelle: il fallimento della giunta Fontana proprio sulla Sanità e la insanabile litigiosità di questo centrodestra per cui la Lombardia diviene una moneta di scambio tra le altre – hanno dichiarato i coordinatori regionali lombardi di Italia Viva, Maria Chiara Gadda e Mauro Del Barba – tutte ragioni che mostrano la necessità di mettere in campo con ancora maggior determinazione il progetto del terzo polo, che proprio dai lombardi ha ottenuto grande consenso, segno che si sente il bisogno di un’alternativa valida, riformista, credibile che ha già dimostrato visione, coerenza e capacità di vincere le sfide senza cedere ai populismi, sia sui vaccini che sulla necessità di investire in strutture e servizi per la Sanità».

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