SAMARATE – Nuova palestra di via Borsi a Samarate: «Ci sono difficoltà e criticità». Lo dice il vicesindaco Nicoletta Alampi, a margine dell’ultima Commissione convocata per fare il punto su uno dei progetti più discussi a causa delle proroghe che hanno già molto allungato le tempistiche dell’opera. Ma ora il suo futuro si fa ancora più di nebbia: «Colpa del caro vita», ricorda Alampi. Che prova ad allontanare l’ipotesi di una recessione del contratto con l’impresa, per non perdere – oltretutto – il finanziamento ottenuto dal Miur (oltre 2 milioni di euro). Dall’opposizione, tanto basta per attaccare: «Rischiamo di avere solo lo scheletro della palestra, come il palaghiaccio di Busto Arsizio», il commento di Alessio Sozzi (M5S).
Gli aggiornamenti
Ad aggiornare sul cantiere – che è fermo da dicembre – è stato il direttore dei lavori Stefano Giavazzi. Confermando le difficoltà del momento, legate in particolare al reperimento dei materiali e ai costi. «Ora arriveranno le travi – ordinate e pagate – per fare il tetto della palestra», riepiloga Alampi. «Arriveremo a fare la copertura adesso, ma poi faremo dei ragionamenti in merito: recedere il contratto con l’azienda, a causa dei ritardi, non è comunque la soluzione più indicata», spiega. «Complicherebbe ancora di più l’iter, rischiando di perdere il finanziamento del ministero. Oltre alle difficoltà che emergerebbero per riaffidare i lavori e per coprire i costi». Ma nonostante i problemi, il vicesindaco si dice «fiduciosa che la situazione si risolva».
«Un altro Palaghiaccio»
Meno tranquillo il fronte dell’opposizione. Anzi «la preoccupazione è altissima», dice Sozzi. «C’è il rischio di avere un altro Palaghiaccio di Busto, incompiuto da anni». E aggiunge: «Una delle promesse incompiute fatte dal centrodestra in campagna elettorale nel 2019: della casa di riposo non si vede niente, con l’illuminazione pubblica ancora non siamo partiti e della palestra, se tutto va bene, avremo solo lo scheletro». Di più: «Ora ci saranno le elezioni. Se arriverà un’altra amministrazione si troverà a dover gestire questa patata bollente».
