Samarate, salta il centro estivo. Prodem: «Famiglie in difficoltà a causa della Lega»

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SAMARATE – «Esiste almeno un servizio comunale che funzioni efficacemente, che non rischi di venire chiuso o di essere esternalizzato?» A porsi questa domanda è Progetto Democratico, gruppo d’opposizione a Samarate, dopo la Commissione Servizi Sociali dello scorso 30 giugno. Fra i temi affrontati, la minoranza pone l’accento soprattutto sui «disguidi informatici» della piattaforma Aria, «fortemente voluta come punto di orgoglio dall’attuale giunta regionale a guida leghista», che «non smette di far sentire i suoi effetti sui lombardi». A partire dall’annullamento del bando “Estate” – a cui il Comune aveva chiesto 80mila euro di finanziamento per il centro estivo – che ha costretto «le realtà locali a ripresentare le domande e, ancora oggi, non ci sono certezze circa il reale arrivo dei fondi». Non solo: «Dalla commissione sono arrivate solo notizie del medesimo tenore. È importante che i cittadini sappiano quanto precario sia lo stato di salute dell’offerta pubblica nel nostro Comune». Dal sistema dei Puc (Progetti utili alla collettività per i percettori del reddito di cittadinanza), al centro prelievi Cedal. Ma anche la casa di riposo, «leit-motiv delle ultime due campagne elettorali leghiste» e il centro anziani. Senza dimenticare «lo stato in cui versa il nido comunale, con il progetto di esternalizzazione di almeno una sua parte, che corre spedita».

La «disfatta» del bando “Estate”

«Questa Lega è una vergogna», citando il noto cantante Pino Daniele, il gruppo di minoranza – «riconoscergli una certa lungimiranza» – si chiede «cosa avrebbe scritto se fosse vissuto abbastanza per vedere cosa quel partito rappresenti nella Lombardia che, alla Lega, ha dato i natali, senza escludere la nostra Samarate». Il punto di partenza è l’annullamento del bando estate, con tutte le conseguenze del caso, che «il Comune ha pubblicizzato ieri (6 luglio, ndr), a pochissimi giorni di distanza dall’invito ad aderire al servizio recapitato alle famiglie degli studenti». Una notizia che «non arriva per nulla inaspettata». A chi ha partecipato alla commissione «sembrava assurdo che si fosse arrivati a luglio senza certezze sulle risorse per il centro estivo. E ci chiedevamo come avrebbe a trovare i fondi per abbattere le rette». La motivazione dal municipio poggia sulle poche adesioni, ed «è chiaramente collegata all’incertezza che aleggiava sullo stesso». Giunti ormai a luglio, «chi ha potuto si è certamente arrangiato in maniera autonoma, e il peso della retta ha certamente giocato una parte in causa». Prodem ne parla come una «disfatta», della quale «siamo molto dispiaciuti e preoccupati per le famiglie che si ritrovano senza servizio. E lo scoprono solamente quando è molto difficile organizzarsi in maniera alternativa».
Dopo la presentazione del servizio offerto dalla cooperativa “Il villaggio in città” che ha gestito il centro diurno minori, «è naturale chiedersi se il bene dei minori, che dovrebbe essere principale e prevalente, soprattutto quelli fragili, sia rispettato da un sistema che, prima ha assegnato alla cooperativa l’appalto a gennaio 2020, poi, complice il Covid, ha reso complicata l’interazione coi ragazzi». E ora, a fine giugno, quando i ragazzi sono «appena riusciti a creare confidenza con gli operatori e la pandemia consente interazioni più arricchenti», il servizio viene messo di nuovo a gara, «con il potenziale rischio di esporli a un nuovo scossone».

I Puc, il centro prelievi e la casa di riposo

Affrontato anche il tema Puc. «Sebbene fosse materia all’ordine del giorno di una Commissione convocata da settimane, è stato comunicato che non erano noti il numero di samaratesi che avevano sottoscritto un Patto per l’Impiego, in modo che fossero arruolabili per le attività: di che cosa ci si aspettava parlassimo, se non di quello?».
Sul centro prelievi Cedal, invece, «abbiamo scoperto che la data adesso prevista per l’apertura del poliambulatorio è rimandata a settembre: visti i risultati delle ultime previsioni, prendiamo la notizia con beneficio di inventario, sperando che sia davvero il prossimo settembre».
Non meno importante la questione casa di riposo, per la quale è stata «promessa la convocazione di una commissione congiunta Urbanistica e Servizi Sociali per discutere delle richieste sollevate dall’azienda costruttrice. Che, ricordiamo, aveva chiesto una dilazione di tre anni».

Il centro anziani e l’esternalizzazione del nido

Trattando il centro anziani, prosegue il gruppo d’opposizione, l’assessore ai Servizi Sociali, Nicoletta Alampi, «ha ventilato addirittura la possibilità che, a seguito delle dimissioni della presidente – che ringraziamo per l’operato di questi anni – si debba sciogliere il centro, qualora l’assemblea non riesca ad eleggere un nuovo presidente. Non possiamo permettere che la città perda anche questa risorsa».
A chiudere un tema molto dibattuto, quello dell’esternalizzazione – almeno di una sua parte – del nido comunale. Una possibilità che «corre spedita (anche qui imputata al basso numero di iscrizioni). Ci sembra di capire che l’intento della giunta sia quello di non fare nulla per rendere appetibili i servizi pubblici alla comunità, così da poter poi usare la scarsa fruizione come motivazione per le esternalizzazioni».

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