Sea: «Sei progetti per migliorare l’accessibilità a Malpensa prima del 2026»

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MALPENSA – «Vogliamo arrivare pronti alle Olimpiadi del 2026 con un salto di qualità nel livello di accessibilità di Malpensa». Lo ha detto Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ieri 14 gennaio durante la conferenza stampa organizzata a Linate con Federturismo Confindustria ed Enit sulle strategie turistiche per il 2020.

Cinque o sei progetti prioritari

Secondo Brunini, il miglioramento dell’accessibilità è «uno dei punti chiave» per quanto riguarda il sistema aeroportuale milanese. E se da un lato il Bridge ha dimostrato che Malpensa nel medio periodo comunque non collasserebbe senza ulteriori infrastrutture (anche la superstrada 336 ha retto, seppur a fatica, nei tre mesi di picco di traffico della scorsa estate), dall’altro le carenze sono croniche e da tempo i sindaci denunciano una viabilità «al collasso» attorno all’aeroporto.
Brunini ha parlato di «cinque o sei progetti prioritari» da realizzare in vista delle Olimpiadi Milano Cortina e ha aggiunto: «Sicuramente serviranno anche gli investimenti di altri perché per quanto riguarda l’accessibilità a Malpensa si parla di infrastrutture non nostre». Gli altri attori in gioco sono la Regione, il ministero dei Trasporti e Ferrovie dello Stato, con i quali – ha sottolineato l’ad di Sea – «c’è un ottimo livello di condivisione per rafforzare le infrastrutture di accesso a Malpensa».

Strade e ferrovie

Quali sono i «cinque o sei progetti prioritari» indicati da Brunini per migliorare l’accessibilità a Malpensa? Tre sono evidenti perché sono già in fase di progettazione: il collegamento ferroviario T2-Gallarate, il ritorno dell’Alta velocità in brughiera e l’allargamento della via Giusti a Somma Lombardo, fondamentale via d’accesso a Malpensa da nord. Gli altri sarebbero da individuare tra le opere riguardanti l’accessibilità che la Regione Lombardia, già negli Anni Novanta, aveva definito nel Piano d’Area Malpensa come «interventi prioritari di definitiva individuazione», salvo poi dimenticarsene. L’elenco ne contemplava dieci e la stragrande maggioranza sono rimasti sulla carta: la Boffalora, la variante alla SS33 Rho-Gallarate (Castano-Arluno), la nuova SS341 da Gallarate a Vanzaghello, la bretella di Gallarate, la tangenziale di Somma con il collegamento Malpensa-Besnate, la variante alla Sp40 e alla Sp28 a Samarate, la tangenziale ovest di Gallarate (Besnate-Cardano), la Sp 19 da Legnano a Gorla Minore e il potenziamento della stazione ferroviaria Lonate-Ferno.
Proprio i sindaci del Cuv, lo scorso anno, avevano chiesto all’attuale presidente della Regione Attilio Fontana di riprendere in mano il Piano d’Area Malpensa, ormai scaduto, e portare a compimento ciò che doveva essere realizzato già prima dell’apertura di Malpensa 2000. Sono passati 22 anni.

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