Colombo (Lega): «Combatterò per evitare l’islamizzazione di Sesto Calende»

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SESTO CALENDE – «Da parte mia, non intendo cedere di un centimetro. Vado avanti a combattere questa scelta sbagliata, partita nel 2008 per colpa delle giunte di sinistra che volevano islamizzare la nostra città». Marco Colombo, capogruppo di maggioranza a Sesto Calende, tiene la barra dritta: “No” categorico alla moschea. E se il gruppo di opposizione Sesto 2030 alza la voce e chiede le sue dimissioni «per aver mentito ai sestesi», il leghista risponde a tono: «Dimettermi? Nel momento in cui avremo perso la battaglia e sarà costruita e inaugurata la moschea lo farò».

«Prima combatto»

«Prima combatto», punta i piedi Colombo, dopo che è stato depositato il rapporto preliminare della variante al Pgt finalizzata all’individuazione di un’area per la realizzazione del luogo di culto a favore della Comunità Islamica Ticinese. È la sua stessa maggioranza, di cui il leghista è capogruppo, ad aver dovuto individuare un’area da destinare alla moschea: una conseguenza alle quattro sentenze attraverso cui il centrodestra – prima sotto la guida di Colombo, poi di Buzzi – ha perso davanti al Tar della Lombardia e al Consiglio di Stato di Roma. «Da qui alla realizzazione effettiva della moschea a Sesto, l’iter è lungo e complesso». Della serie, dice: «Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare». Un modo per sottolineare che «siamo solo all’inizio della partita e di sicuro a me non mancano le forze per resistere e lottare». Anzi: «Al momento è partita la Valutazione ambientale strategica, un atto dovuto al quale il Comune non poteva sottrarsi. Ma è solo la prima fase di un lungo procedimento». Fino all’appello rivolto direttamente ai cittadini: «Adesso, ancora più di prima, abbiamo bisogno di tutti voi, amici e cittadini. Abbiamo bisogno della vostra vicinanza e della vostra determinazione».

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